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Primarie: Marcolini, con me anche forze esterne al Pd

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Primarie: Marcolini, con me anche forze esterne al Pd

Esito finale non significa cambiamento radicale

ANCONA, 02 marzo 2015, 18:10

Redazione ANSA

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"Luca Ceriscioli ha vinto ed è il candidato presidente del centrosinistra e suo è il compito di guidare il Pd e il centrosinistra nella competizione più importante, quella che dovrà consentirci di riconfermare ed innovare il governo delle Marche". E' la riflessione del candidato sconfitto alle primarie Pietro Marcolini, che parla di una "grande partecipazione democratica oltre le aspettative".
    "Il risultato è inequivocabile - aggiunge - e, tuttavia, l'ampio consenso registrato intorno alla mia candidatura (46,11%) è non solo la conferma di un percorso che sapevamo in salita, ma anche dell'apporto rilevante ed entusiasta di molte forze, soprattutto esterne al Pd, che hanno scelto d'impegnarsi e contaminarsi con la politica, condividendo il lavoro fatto in questi anni, insieme ad un'idea della regione e una proposta politica e programmatica per il futuro".
    "A differenza del voto a Ceriscioli, che è forte e concentrato in alcune città (Pesaro, Senigallia, Recanati, Offida) e ciò ha fatto la differenza nei 6 punti percentuali che ci distanziano - spiega Marcolini -, quello che mi ha riguardato, circa 20 mila voti, è distribuito sull'intero territorio regionale con una netta prevalenza nelle province di Ancona e Macerata, nel capoluogo regionale (dove la posizione assunta dal sindaco e dall'amministrazione comunale è stata bocciata dai cittadini) e nella città capoluogo di provincia dove a giorni si svolgerà il ballottaggio tra i due candidati sindaci del Pd Carancini e Mandrelli".
    Per Marcolini "sarebbe eccessivo interpretare il dato finale come l'esigenza di un cambiamento radicale, come più volte evocato durante la campagna elettorale. Piuttosto si tratta d'innovare in modo deciso l'azione di governo che il centrosinistra ha garantito negli anni". Ciò dovrà avvenire "sulla base di una precisa piattaforma programmatica che tenga conto della nostra elaborazione e valorizzi l'ampiezza dei rapporti che abbiamo intessuto in queste settimane, fatta di rappresentanti del mondo delle professioni e dell'impresa, del lavoro e della cultura. Si tratta il più delle volte di un consenso prezioso e non scontato che il Pd e il centrosinistra debbono saper capitalizzare per il buon esito delle elezioni di maggio". Un'esperienza da non disperdere: "fin dai prossimi giorni ci ritroveremo insieme a quanti hanno condiviso la nostra proposta per valutare insieme il voto e le modalità attraverso cui proseguire un percorso comune".
   

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