MILANO - Nico Piro lavora come giornalista dal 1989, prima per diverse testate locali in Campania, poi con il Manifesto e il Corriere del Mezzogiorno, allegato regionale campano de Il Corriere della Sera. È in Rai dal 2000, selezionato per il progetto RaiNet per la sua esperienza multimediale. Dal 2005 è agli esteri del Tg3: si è occupato di conflitti, crisi, emergenze e degli ultimi della Terra, ricevendo numerosi riconoscimenti (Premio Ilaria Alpi 2008, Premio Marco Luchetta 2009, Premio Frajese 2009, Premio Carletti 2010, Premio Giancarlo Siani 2011, Premio Alberto Jacoviello 2016). Viene considerato il "pioniere" italiano del Mobile Journalism. Tra la fine del 2016 e il 2017, ha realizzato la prima diretta FaceBook (durante la campagna elettorale statunitense) e i primi pezzi interamente girati in modalità mobile journalism per la Rai. Nel 2015 ha auto-prodotto, curando riprese e montaggio, un documentario sull'epidemia di Ebola in Sierra Leone, Killa Dizez che ha ricevuto nomination e riconoscimenti in tutto il mondo. Nel 2016 ha pubblicato il suo libro Afghanistan Missione Incompiuta, grazie a una campagna di crowdfunding.
"La parola 'pioniere' sa di vecchio. Eppure lui, giovane d'anagrafe e di spirito, lo è: pioniere italiano del 'mobile journalism'. Che vuol dire fare dell'ottimo giornalismo televisivo dai qualsiasi fronte caldo del mondo, utilizzando uno smartphone per le riprese e la rete per la distribuzione dei contenuti. Sua la prima diretta via Facebook nella storia della RAI: 2016, elezione di Trump. Un piccolo passo per l'umanità, un grande passo per il Servizio pubblico": questa la motivazione con la quale la giuria ha assegnato al giornalista del Tg3 Nico Piro il Premiolino 2017.
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