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Esposto dei genitori di Yara contro Netflix per i messaggi della madre

Esposto dei genitori di Yara contro Netflix per i messaggi della madre

"Trasmessi nella docuserie senza chiedere l'autorizzazione"

BERGAMO, 26 settembre 2024, 08:49

Redazione ANSA

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Yara Gambirasio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Yara Gambirasio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Gli avvocati della famiglia di Yara Gambirasio, Andrea Pezzotta ed Enrico Pelillo, presenteranno un esposto al Garante della privacy per gli audio privati che Maura Panarese, mamma di Yara, lasciò sulla segreteria telefonica della figlia tredicenne scomparsa da Brembate Sopra il 26 novembre del 2010 e che sono stati trasmessi nella docuserie di Netflix 'Il caso Yara, oltre ogni ragionevole dubbio'. Lo anticipa il settimanale 'Giallo'. "Si è trattato di una vera incursione nella vita privata di questi genitori, senza che ci fosse una reale necessità e senza chiedere alcuna autorizzazione", spiegano i legali, che si dicono "indignati" per l'accaduto. Le registrazioni dei messaggi della segreteria telefonica di Yara trasmesse dalla docuserie non erano neppure state inserite negli atti dell'inchiesta in quanto inutili ai fini dell'indagine e del successivo processo a Massimo Bossetti, il muratore di Mapello condannato in via definitiva per l'omicidio della tredicenne.
    Dopo la sparizione di Yara, la sua linea telefonica venne ovviamente posta sotto intercettazione, ma le uniche chiamate furono quelle dei genitori disperati, tra cui la mamma che piangeva e parlava direttamente con la figlia scomparsa, nella speranza che potesse sentire prima o poi quei suoi messaggi.
    Yara era però stata già uccisa da Bossetti e abbandonata in un campo di Chignolo d'Isola dove sarebbe stata trovata, per caso, solo tre mesi dopo, il 26 febbraio 2011. Quegli audio erano rimasti riservati, in quanto estremamente privati e non utili ai fini dell'indagine, fino a quando la serie di Netflix li ha diffusi senza chiedere autorizzazioni ai genitori della ragazzina. Di qui l'esposto dei legali.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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