Avrebbe compiuto 50 anni lunedì.
E' morto sotto gli occhi di alcuni colleghi, precipitando da un sottotetto. Riccardo Gozzi è la seconda vittima sul lavoro nelle ultime 48 ore in provincia di Brescia. L'uomo - che aveva una figlia adolescente - questa mattina è precipitato da un'altezza di otto metri nei capannoni della Damioli di Darfo, carpenteria in cui lavorava con un ruolo dirigenziale.
Era salito all'interno di un cestello, quando probabilmente ha perso l'equilibrio cadendo nel vuoto. Si tratta del secondo morto sul lavoro nel giro di 48 ore in provincia di Brescia.
L'amministrazione di Cevo, dove viveva la sua famiglia, ha parlato di "una giornata triste per l'intera comunità" dando la propria vicinanza, alla compagna, alla figlia, ai genitori e alla sorella.
"L'ennesimo infortunio sul lavoro deve accendere l'attenzione sulla strage che ormai da anni si verifica nei luoghi di lavoro.
Ad oggi dall'inizio dell'anno si contano in provincia di Brescia ben 26 infortuni mortali sui luoghi di lavoro" ripetono Fiom e Cgil Valle Camonica Sebino e Brescia.
Solo giovedì a Torbole Casaglia, nella Bassa bresciana, era deceduto Stefano Del Barba, operaio di 55 anni di Paderno Franciacorta - padre di due figli - schiacciato dal carico che stava scaricando all'interno della Bettoni Plastica. Sul caso la Procura ha disposto l'autopsia per fare chiarezza sulle cause.
Tra le due morti va poi registrato quanto accaduto nella notte tra giovedì e venerdì quando in un'azienda di Castenedolo la custode dell'impianto di 61 anni è stata travolta da un cancello uscito dai binari e ancora oggi lotta tra le vita e la morte nel reparto di terapia intensiva degli Spedali civili di Brescia.
"Dobbiamo purtroppo registrare che ci si fa male e si muore oggi nei luoghi di lavoro esattamente come si moriva cinquant'anni fa quando certe sicurezze non c'erano e certi strumenti non c'erano" ha spiegato Donato Bianchi, della Cgil arrivato a Darfo sul posto dell'incidente con altri rappresentanti dei sindacati nel giorno in cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è tornato a parlare dell'importanza del lavoro. Secondo i sindacati, è essenziale informare i lavoratori sui dispositivi di sicurezza e anche far capire alle imprese che quelle in sicurezza non sono spese superflue.
"Il lavoro - ha scritto il Capo dello Stato in un messaggio inviato in occasione del Convegno annuale della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro al presidente Maurizio Sella - è una risorsa chiave e bisogna garantire giustizia sociale" .
"La persona è al centro del progresso sociale ed economico - ha sottolineato - e la formazione e l'elevazione professionale rimangono capisaldi per la sua realizzazione, per contribuire a superare ogni forma di squilibrio e affermare una crescita sostenibile, equa e inclusiva, in armonia con i principi stabiliti dal Pilastro europeo dei diritti sociali e gli obiettivi contemplati dal relativo Piano di azione".
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