/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Pizzaballa, la mancanza di viveri è il problema più grave a Gaza

Pizzaballa, la mancanza di viveri è il problema più grave a Gaza

Il patriarca di Gerusalemme a Lodi, 'cercare di evitare l'odio'

LODI, 20 febbraio 2024, 23:08

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

-     RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

"In questo momento, il problema principale a Gaza è la mancanza di viveri. Ci sono circa due milioni di persone, prima della guerra entravano a Gaza centinaia di camion, ogni giorno, per portare viveri: in questo momento sono poche decine i camion che riescono a entrare. Il problema dei viveri sta diventando il problema principale.
    Viveri, acqua e medicinali". L'ha spiegato, stasera in Duomo a Lodi, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme. "E emerge l'odio profondo che si respira in tutto il Paese - ha continuato il patriarca - nessuno più si fida dell'altro. L'altro viene deumanizzato. Anche il dialogo interreligioso tra cristiani, ebrei e musulmani è in crisi in Terrasanta. Non ci si riesce più a incontrare. Ciascuno è chiuso dentro la propria comunità e parla alla propria comunità e non si riesce ad avere incontri gli uni con gli altri".
    Per il cardinale, "parlare di pace, in questo momento, non ha molto senso. La pace ha bisogno di un contesto, che in questo momento non c'è". "Quello che è necessario, in questo momento, è cercare di arginare questa deriva - ha spiegato Pizzaballa - soprattutto nel linguaggio che è quello che, poi, dà la spinta a altre forme di violenza. Cercare di evitare questa deriva di odio profondo che viene seminato".
    Il cardinale ha ricordato che il presidente palestinese, Abu Mazen, una volta disse che "ci sono ancora tante persone, qui in Terrasanta, che vogliono la pace, Dobbiamo cercarle e tenerle vicine. Perchè verrà il momento in cui avremo bisogno di loro".
    "Sono convinto anch'io di questo", ha concluso Pizzaballa.
   
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza