L'aumento forte dell'inflazione ha
conseguenze anche sulla vertenza che si è aperta alla Scala per
il rinnovo del contratto di lavoro. Oggi i sindacati hanno
presentato la loro piattaforma di richieste che include, fra le
altre cose, una riduzione dell'orario di lavoro a parità di
stipendio. Una rimodulazione che comunque non mette a rischio
"la produttività del teatro" e il numero di spettacoli, spiegano
Cgil, Cisl, Uil e Fials.
Fra le ipotesi c'è quella di un inizio anticipato delle
rappresentazioni, con alzata di sipario non più alle 20 ma alle
19 o 19,30. Una questione, spiegano, su cui il teatro avrebbe
già fatto un sondaggio fra gli spettatori, in gran parte
favorevoli. L'incognita maggiore riguarda però l'adeguamento
Istat. La Scala avrebbe messo sul piatto circa due milioni di
euro, mentre le richieste dei sindacati valgono circa cinque. Ci
si riaggiornerà comunque al 27 novembre per un nuovo incontro
fra sindacati e vertici del teatro.
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