Pierangelo Daccò, l'imprenditore e presunto faccendiere, e l'ex assessore lombardo Antonio Simone, due degli imputati al processo di secondo grado in corso a Milano per i casi Maugeri e San Raffaele, chiederanno di patteggiare.
Da quanto è stato anticipato in aula, dove si è aperto il processo d'appello presente anche l'ex governatore Roberto Formigoni loro coimputato, l'istanza dovrà essere formalizzata a breve dal sostituto generale Vincenzo Calia e dal Procuratore aggiunto Laura Pedio, che è stato applicato al processo. Tecnicamente quello di Daccò e Simone non è un patteggiamento vero e proprio. I due imputati rinunceranno parzialmente ai motivi d'appello in seguito a un accordo sulla pena raggiunto con la procura generale.
Nessun accordo invece su un eventuale patteggiamento di Formigoni. La proposta informale di due anni non è parsa congrua alla procura.
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