Nella "piazza di Milano" c'era "un
sistema spartitorio degli appalti. (...) vi era una spartizione
di massima" dei lavori relativi alla Sanità" e a "Infrastrutture
e costruzioni di Grandi Opere": il primo era "controllato" dalle
"Cooperative e dalla Compagnia delle Opere" e il secondo dalle
"Grandi Imprese nazionali di costruttori con prevalenza di
quelle milanesi". E' il verbale dell'imprenditore Piergiogio
Baita riportato nella richiesta di archiviazione dell'indagine
sull'appalto per la 'Piastra' Expo e non accolta dal gip.
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