Da Gucci cambia tutto, anche il set
della sfilata. Sembra finita la perfezione costruita da Frida
Giannini, arriva l'imperfezione pensata da Alessandro Michele.
Aria androgina e chic di una ambigua femminilità per gonne
longuette di pelle stropicciata e plissettata e pantaloni
maschili, pieghe da stiratura sbagliata, abiti a fiori usciti da
un vecchio cassetto, tocchi vintage, frammenti dimenticati da
trend ormai passati. Golf ricamati di fiori e uccelli e ai piedi
mocassini a pantofola.
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