Sono stati rinviati a giudizio
Kamel Abdelwahab detto Tito, e ad Abdelwahab Ahmed Gamal Kame,
detto Bob, in carcere dalla scorsa estate per l'omicidio di
Mahmoud Abdallah. L'egiziano di 19 anni era stato trovato senza
testa e mani la scorsa estate al largo di Santa Margherita
Ligure (Genova). Il giudice Angela Nutini ha fissato la data del
30 maggio per l'inizio del processo in corte d'assise. Sono
accusati di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e
dai futili motivi. Tito era stato sentito nelle scorse settimane
e aveva dato la colpa a Bob. Aveva però ammesso che avevano
agito perché il ragazzo, che lavorava per loro nella barberia di
Sestri Ponente a Genova, li voleva denunciare. La chiusura delle
indagini era arrivata dopo il deposito delle perizie sui
telefoni dei due.
Dall'analisi sarebbe emerso che Mohamed Alì, detto Aly, il
titolare della barberia di via Merano e mai indagato, avrebbe
detto a Tito poche ore dopo il delitto di cancellare le chat. Il
titolare della barberia era andato in Egitto il 26 giugno, dopo
che il 19 la guardia di finanza aveva compiuto un'ispezione nel
suo salone, durante la quale la vittima aveva denunciato
irregolarità nella gestione dei lavoratori. I carabinieri
avevano già scoperto che la mattina del 23 luglio, poche ore
prima di essere ucciso, Mahmoud aveva ricevuto diverse
telefonate da Aly e Bob. In una di queste, il titolare aveva
detto alla vittima di andare a Sestri, dove gli avrebbero dato i
soldi che gli spettavano come liquidazione visto che voleva
andare a lavorare per un barbiere concorrente. Nell'appartamento
dormitorio, secondo l'accusa, i due lo avrebbero invece ucciso
con un coltello e poi fatto a pezzi con una mannaia, attrezzi
comprati poche ore prima in un negozio. Avrebbero poi messo il
corpo in un trolley e lo avrebbero portato a Santa Margherita
dove avrebbero buttato in mare la testa e le mani.
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