"Il sistema dei servizi ai
cittadini in Liguria registra importanti lacune". Lo dice
Maurizio Calà, segretario generale Cgil Liguria commentando i
dati resi pubblici nel Rapporto del Bes (Benessere equo e
sostenibile composto da dati Istat e Cnel). "I dati segnalano
l'arretratezza ligure in alcuni settori come il trasporto
pubblico locale, rifiuti e ambiente, sanità e lavoro e credo
dovrebbero interrogare politica e amministratori locali".
Secondo il Rapporto, "il trasporto pubblico locale in Liguria
registra il dato peggiore rispetto alle altre regioni del Nord
Ovest e del sistema Paese riguardo ai posti disponibili in
relazione ai chilometri (4.270 contro i 7.694 del NO e i 4.696
Italia) - scrive la Cgil -; il dato segnala un forte problema di
infrastrutture, ma anche di messa a disposizione dei mezzi che
non garantiscono ai liguri il pieno diritto alla mobilità".
Restando ai servizi, "il secondo dato negativo riguarda la
raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani, dove la
Liguria è quartultima a livello nazionale con una percentuale
del 40,6 per cento contro il 68,1 del nord ovest e il 60,2 del
sistema Italia. Sulla questione ambientale, il Bes rileva
criticità allarmanti anche rispetto alla popolazione esposta al
rischio alluvioni (Liguria con il 17,4 per cento svetta rispetto
al nord ovest con il 5,9 e al sistema Italia con l'11,5), e
frane (Liguria 5,9 per cento, nord ovest 1,5, sistema Italia
2,2)".
Restando alle questioni ambientali, altro elemento negativo è
quello sulla produzione di energia elettrica da fonti
rinnovabili che relega la Liguria in ultima posizione e ben
lontana nel raffronto con nord ovest e resto del Paese (7,0 dato
ligure, 25,1 dato NO, 30.7 dato Italia) dice ancora la Cgil.
"Invece del rigassificatore che guarda al passato, sarebbe
molto più utile ragionare su come implementare la produzione di
energie rinnovabili - commenta Calà che conclude -: La realtà
che emerge denota una mancanza di visione e il rischio di una
marginalità della Liguria nell'ambito del panorama nazionale con
l'aggravante dei tagli alle risorse da parte del Governo".
Rispetto a lavoro e sanità il Bes conferma, con buona pace degli
uffici regionali, "i nostri dati: la Liguria svetta per bassa
intensità di lavoro (11,6 per cento, rispetto al NO con il 5,2 e
Italia 9,8), quindi poche giornate lavorate e conseguenti bassi
redditi e con la minor incidenza sulle trasformazioni da lavoro
precario a stabile (19,2 per cento contro il 26,9 del NO e il
22,4 Italia). Le difficoltà in sanità sono note e vengono
rimarcate, ad esempio, nella rinuncia dei liguri alle
prestazioni sanitarie: il 7,8 per cento dei liguri rinunciano
alle cure contro il 7,5 di chi vive nelle regioni del Nord Ovest
e il 7,6 del sistema Paese".
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