"Non posso che ribadire, a oggi,
che dopo avere ricevuto documentata rassicurazione che l'intero
sistema strallato del viadotto era stato analizzato, valutato e
ristrutturato, io non potevo e non dovevo avere dubbi sulla
stabilità dell'opera". E' quanto ha detto in aula Mauro
Malgarini, uno dei 58 imputati a processo per il crollo del
ponte Morandi (14 agosto 2018, 43 vittime). Malgarini, ex
direttore dell'ufficio Manutenzione opere strutturali di Aspi
dal 1994 al 2011, ha rilasciato spontanee dichiarazioni
esprimendo "profondo dolore per le vittime di questa tragedia".
"Non dovevo avere dubbi sulla stabilità dell'opera - ha
continuato - e ciò fino al 2030 data in cui il progettista e il
collaudatore avevano decretato che si dovesse riconsiderare una
valutazione approfondita".
L'ex dirigente ha ripercorso il lungo elenco degli interventi
svolti negli anni '90 e dal 2000 al 2010. "All'inizio del
mandato ho ricevuto precisa rassicurazione da parte dei tecnici
di Spea che alla data dell'11 aprile 1994 i lavori eseguiti
sugli stralli delle pile 9, 10 e 11 del Polcevera avevano sanato
tutti i difetti presenti in precedenza sull'opera". Malgarini
continuerà a parlare anche domani e non è escluso che possa
finire mercoledì. Dopo le sue spontanee dichiarazioni riprenderà
la discussione dei consulenti di parte sulle cause del crollo.
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