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Rossi, 'solo la Rai può realizzare uno show come Sanremo'

Rossi, 'solo la Rai può realizzare uno show come Sanremo'

"Amadeus ha unito le generazioni. Il futuro? Si vedrà"

ROMA, 21 marzo 2024, 13:11

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Sanremo 2024 "è stato affascinante: c'era una pluralità di generi musicali e di stili, una grande capacità di racconto straordinario realizzato da Amadeus, dagli autori e da coloro che hanno messo in piedi la macchina, in grado di mettere insieme generazioni diverse". A ribadirlo è il direttore generale della Rai, Giampaolo Rossi, nel suo intervento a Ping Pong su Radio1. Il festival ha dimostrato anche la capacità di allargare la fruizione "a tutte le piattaforme: oggi qualsiasi prodotto tv deve essere pensato in maniera crossmediale". Alla domanda sulla possibilità che Amadeus torni alla guida del festival, "non lo so, si vedrà", risponde il dg. "Amadeus ha più volte dichiarato che non intende continuare e del resto dopo 5 anni sarebbe molto stressante.
    Molto spesso, però, ci si dimentica di ringraziare l'azienda, al di là del merito di artisti come Amadeus e Fiorello: solo un broadcaster come la Rai può realizzare cinque giorni di show di quel livello, con quegli ascolti. Probabilmente - sottolinea ancora Rossi - nessun brodcaster pubblico e privato europeo sarebbe in grado di farlo".
    Sui risultati inferiori alle aspettative per alcune novità introdotte in palinsesto dice: "Sono tante le cose su cui si poteva fare meglio: facendo le cose si sbaglia. L'impatto che abbiamo immaginato per il modello organizzativo per generi è stato riaumentare i processi di sperimentazione: la tv lineare si fonda sull'abitudine dello spettatore di fruire dei contenuti, e questa abitudine va fidelizzata nel tempo. In genere i format nuovi hanno bisogno di un tempo medio-lungo per potersi affermare, per consolidare il loro brand. Nel momento in cui si decide di sperimentare, i rischi di oscillazione negli ascolti sono evidenti". "C'è poi un'altra considerazione molto importante: oggi - riflette il dg - assistiamo a un abbassamento della platea sulla tv di palinsesto e a un aumento della fruizione dei contenuti su vod, su piattaforma: quel tipo di misurazione non rientra nello share".
    Infine sull'arrivo del grandi player ha creato un processo di frantumazione e quasi di aggressione sul mercato audiovisivo dice: "i brodcaster tradizionali hanno un po' sofferto per questo arrivo. Ma la Rai resta il player che più di ogni altro investe nel settore: anzi, se non ci fosse la Rai l'intera industria dell'audiovisivo nazionale verrebbe meno".
   

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