Era il 1964 quando Pasoilini
realizzava il 'Vangelo' incentrato su un Cristo fortemente
umanizzato e nel 1971 Lloyd Webber in 'Jesus Christ Superstar'
sceglieva come scomodo interlocutore Giuda. In un momento in cui
emergevano tensioni sociali sempre più forti, in cui scoppiavano
le contestazioni giovanili e studentesche, ci si interrogava sui
grandi temi religiosi affrontandoli da angolazioni provocatorie.
Negli stessi anni, Fabrizio De Andrè pubblicava uno dei suoi
migliori concept album, La buona novella, frutto della
collaborazione con Roberto Danè e Giampiero Reverberi. In La
buona novella De Andrè attinse dai Vangeli apocrifi per dare di
Gesù una immagine fortemente umanizzata e per evidenziare la
fragilità di Giuseppe, la purezza di Maria, le ragioni dei due
ladroni, simboli di quella umanità perdente che il cantautore
genovese ha sempre celebrato nei suoi lavori. Un capolavoro, una
delle opere più felici di De Andrè che è alla base del
bellissimo spettacolo creato dal regista Giorgio Gallione ed
approdato ieri al Teatro Ivo Chiesa. In La buona novella
Gallione è partito dalle canzoni di Faber e vi ha costruito
intorno un testo ispirandosi agli stessi Vangeli apocrifi. Ne è
scaturita una sorta di sacra rappresentazione di forte tensione
emotiva. La scena di Marcello Chiarenza è efficace nella sua
semplicità, con una capanna stilizzata e una serie di elementi
che calano dall'alto per scandire alcuni momenti della
narrazione. Protagonista è Neri Marcorè, splendido attore, la
cui voce, calda e profonda, ricorda quella di Faber. E intorno a
lui agiscono l'ottima attrice Rosanna Naddeo e un impeccabile
gruppo di musicisti: Giua (voce e chitarra), Barbara Casini
(voce, chitarra e percussioni), Anais Drago (voce e violino),
Francesco Negri (pianoforte), Alessandra Abbondanza (voce e
fisarmonica). Le canzoni di De Andrè sono state arrangiate
egregiamente da Paolo Silvestri che ha utilizzato un pianoforte,
un violino, alcune chitarre e percussioni e soprattutto ha
lavorato sulle voci, creando momenti corali di suggestivo
impatto espressivo. Pubblico folto e applausi finali
calorosissimi e meritati. Repliche fino a domenica.
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