"Perché Mameli sì e don Gallo no?".
Questa domanda è stata posta sui social da Domenico Chionetti,
braccio destro del prete di strada Andrea Gallo, al sindaco
Marco Bucci che in un post annunciava la messa in onda su Rai 1
della fiction dedicata a Goffredo Mameli. Lo si legge
nell'edizione genovese di Repubblica.
La fiction sull'uomo che fu partigiano, prete, difensore dei
diritti dei più deboli, sostenitore della legalizzazione delle
droghe leggere e molto altro ancora, doveva essere realizzata da
Titanus. A novembre del 2022 erano già stati definiti 27 giorni
di lavorazione in 16 location diverse tra cui la Comunità di san
Benedetto al porto (fondata da don Gallo), la casa di Bocca di
rosa e i caruggi. Ed erano pronte anche 185 pose per complessive
82 persone, fra attori e comparse.
"Era un progetto cui tenevamo molto - ha detto Cristina
Bolla, presidente di Genova Liguria Film Commission, la
struttura che aveva seguito e aiutato la produzione romana -. E
continua ad essere un progetto che speriamo di realizzare. Ma
nel 2023 la casa di produzione ha cambiato cda, la fiction era
in uno stato di avanzamento importante ma cambiando le teste
probabilmente sono cambiati i programmi.
Massimo Veneziano, Ad della controllante Titanus spa, ha
sottolineato che "Rai Fiction non ha annullato il progetto ma lo
ha posticipato. Contiamo di poterlo fare quest'anno o al più
tardi nel 2025. Nessun retroscena politico, visto che la storia
di don Gallo è bellissima e trasversale. Anche a noi non fa
piacere questo rinvio ma capisco che far quadrare conti e
produzioni Rai Fiction non sia facile".
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