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Rapporto Crea, Liguria rimandata in sanità e servizi

Rapporto Crea, Liguria rimandata in sanità e servizi

Ma migliorano molte performance rispetto alla media nazionale

GENOVA, 22 giugno 2023, 16:40

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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 La Liguria rientra tra le sette regioni "rimandate" in seguito al rapporto C.R.E.A. Sanità che grazie al progetto "Le Performance Regionali" sin dal 2012 si è proposto di fornire un contributo alla definizione delle politiche sanitarie e sociali, con la finalità di promuovere miglioramenti nelle opportunità di tutela socio-sanitaria offerte. Regione Liguria si è guadagnata una performance generale del 43% del risultato massimo ottenibile venendo inserita nella fascia che comprende anche Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Umbria, Molise, Valle d'Aosta e Abruzzo.
    Sei i parametri (Innovazione, Economico finanziario, esiti, sociale, equità e appropriatezza), presi in considerazione da oltre 100 esperti raggruppati in un panel composto da esponenti di istituzioni, management aziendale, professioni sanitarie, utenti, industria medicale.
    Nel rapporto specifico della Liguria si nota una maggioranza dei dati con un valore migliore della media nazionale. Ad esempio sul fronte degli esiti, dell'equità e dell'appropriatezza, tre valori che l'analisi del C.R.E.A.
    conferma con una media migliore di quella nazionale.
    Diversi invece i risultati per l'innovazione, che perde rispetto alla media nazionale per la quota di interventi con tecniche mininvasive e tasso di attuazione Fse e così anche per quanto riguarda il valore economico finanziario che boccia la Liguria in due dati su tre: nella spesa sanitaria pubblica pro capite standardizzata e nell'indicenza dei consumi sanitari sui consumi totali.
    Dato negativo anche alla voce "sociale" in particolare nella quota di persone disabili e/o anziani con ass. domiciliare integrata con servizi sanitari e nella quota di persone deboli o a rischio con interventi per l'integrazione sociale.

Gratarola "Siamo vicini alle migliori regioni" 
Ansaldi, Alisa: tendenza al rialzo nei settori sotto standard 
 La graduatoria di Crea Sanità, che ha visto oltre cento esperti raggruppati in un panel composto da esponenti di istituzioni, management aziendale, professioni sanitarie, utenti, industria medicale prendere in considerazione sei parametri (Innovazione, economico finanziario, esiti, sociale, equità e appropriatezza) collocare la Liguria tra le regioni "rimandate" nel comparto sanità, subito alle spalle delle promosse con dati virtuosi come Veneto, Trentino Alto Adige seguite da Toscana, Piemonte, Emilia-Romagna, Lombardia e Marche è stata letta in maniera differente dai dirigenti sanitari regionali che sottolineano invece il dato ligure in positivo. "Nonostante le caratteristiche demografiche della popolazione ligure - ha commentato Angelo Gratarola, assessore regionale alla Sanità -, la Liguria riesce a collocarsi molto vicina alle migliori regioni italiane in questa particolare graduatoria sulle performance regionali. In particolare, su tutte le voci che riguardano i capitoli 'equità', 'appropriatezza' ed 'esiti', ma anche su alcune voci specifiche come l'indice di implementazione della rete oncologica, l'indice di salute mentale, il tasso di popolazione che adotta corretti stili di vita, il tasso di over75 non autosufficienti in trattamento sociosanitario residenziale, per la Liguria si accende la luce verde". Il dato finale vede la Liguria raggiungere una performance del 43% del risultato massimo ottenibile, dato che la inserisce nella fascia intermedia dal 37% al 43%. "Ciò che si evidenzia - ha sottolineato Filippo Ansaldi, direttore generale di Alisa - oltre altre a un numero importante di segnali verdi, è anche il fatto che in alcuni ambiti dove siamo ancora al di sotto degli standard previsti, risulta una chiara tendenza al rialzo e al recupero delle posizioni: è il caso, per esempio, degli interventi con tecniche mininvasive dove il report indica un evidente miglioramento delle performance".
   

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