De André e la giustizia, una
giustizia che "aspira ai tratti della misericordia", raccontata
attraverso l'ascolto delle sue canzoni. Una playlist selezionata
da Raffaele Caruso, avvocato penalista, e raccolta ne 'Alla
stazione successiva' (ed. San Paolo, 368 pp). L'opera è un
viaggio in cui l'autore (che assiste anche il Comitato ricordo
vittime del ponte Morandi) racconta una serie di esperienze
personali e professionali sollecitate da alcune canzoni in cui
Faber tocca i temi della giustizia, della pena del delitto.
L'analisi portata avanti da Caruso porta all'individuazione
di un pensiero coerente: partendo dall'umano tipico
dell'universo dei protagonisti da lui creati, "De André, anche
nel solco della critica a ogni potere, delinea una giustizia che
aspira ai tratti della misericordia. Una giustizia che nasce nel
cuore dei servi disobbedienti alle leggi del branco e può
diventare il parametro di un nuovo approccio anche per la
pratica dei tribunali, delle carceri, dei percorsi di nuova vita
di chi riconosce la propria aspirazione a rinascere", spiega
l'autore. E così, solo per citare un esempio, La canzone del
maggio è usata per raccontare i fatti della scuola Diaz durante
il G8.
Il libro sarà presentato il 21 marzo alle 17.45 alla Sala
Quadrivium a Genova.
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