La procura di Genova ha aperto un
fascicolo per la morte di Andrea Demattei, lo studente di Sestri
Levante che giovedì scorso è rimasto per oltre un'ora nelle
acque gelide del fiume Entella a Chiavari durante una sessione
di allenamento con i compagni e gli istruttori del circolo in
cui è iscritto. Il pubblico ministero Francesco Cardona Albini
disporrà nelle prossime ore accertamenti per capire se vi siano
responsabilità per quanto successo.
Il ragazzo era uscito con quattro compagni per una sezione di
allenamento quando la sua canoa ha sbattuto contro un tronco
portato dalla corrente ingrossata dalle piogge dei giorni
scorsi. Il natante si è ribaltato e spezzato e Andrea è finito
sott'acqua, con le gambe incastrate tra i rami e il legno. Per
liberarlo i vigili del fuoco sono arrivati con i sommozzatori
che hanno poi aperto un varco con la motosega. La canoa è
rimasta incastrata tra un pilone del ponte della Maddalena, che
collega Chiavari e Lavagna, e il tronco.
I famigliari del ragazzino, assistiti dall'avvocato Rachele De
Stefanis, hanno puntato contro la disorganizzazione dei soccorsi
che sarebbero stati tempestivi ma, a loro dire, "non ci sarebbe
stato alcun coordinamento. Forse se avessero agito diversamente
le condizioni di Andrea non sarebbero state così disperate". Il
giovane è arrivato all'ospedale pediatrico con l'elicottero
Grifo in arresto cardiaco dopo essere stato rianimato a riva per
oltre 30 minuti davanti agli occhi attoniti degli amici.
L'istruttore ha provato ad aiutarlo mentre arrivavano i soccorsi
senza però riuscirci e anche i vigili del fuoco hanno impiegato
un'ora prima di liberare il corpo dal groviglio di legna e rami.
La procura vuole capire se la canoa fosse in buone condizioni
idonea alla navigazione nel fiume e se l'allenamento avrebbero
dovuto farlo in mare anche alla luce del fatto che due giorni
prima c'erano state forti piogge e le acque dell'Entella erano
ingrossate e la corrente aveva portato detriti.
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