Comportamenti discutibili,
rilevanti "sotto il profilo disciplinare" e che "giustificano
pienamente le sanzioni irrogate" ma non "reati". Sono le
motivazioni con cui i giudici della corte d'appello di Genova
hanno assolto a gennaio gli otto dipendenti del Comune di
Sanremo accusati di truffa e di infedele timbratura del
cartellino nell'ambito dell'operazione Stachanov. Tra questi
c'era anche Alberto Muraglia, il vigile immortalato dalle
videocamere mentre timbrava il cartellino in mutande. Gli otto
erano stati assolti anche in primo grado. In 15, che avevano
scelto il rito ordinario, erano stati invece condannati con pene
dagli otto mesi ai tre anni e sette mesi.
Per i giudici gli "elementi acquisiti dall'accusa non
bastano a superare le tesi difensive, tesi che hanno dato ima
ricostruzione "alternativa e plausibile". La Corte non nega che
ci siano state delle responsabilità, specie nella consuetudine
di avvisare il dirigente della propria assenza dal lavoro per
servizio, anziché timbrare il cartellino e precisa: "Le condotte
tenute da dirigenti e dipendenti, difformi al quadro normativo e
regolamentare, sono certamente rilevanti sotto il profilo
disciplinare e giustificano pienamente le sanzioni irrogate in
tale ambito in relazione alle violazioni a ciascuno di essi
ascritte ed oggettivamente accertate". E aggiungono:
"All'irregolarità nell'attestazione della presenza e/o nella
giustificazione delle uscite per servizio del dipendente non può
conseguire direttamente ed automaticamente la prova della sua
assenza (ovvero dell'ingiustificato allontanamento) dal
servizio". L'assenza del dipendente, sottolinea la corte, non
comporta "automaticamente la commissione di un reato: pur a
fronte di innegabili irregolarità nell'attestazione delle
presenze e degli allontanamenti per ragioni di servizio, spetta
pur sempre alla pubblica accusa l'onere di dimostrare che a tali
irregolarità siano conseguiti effettive ed ingiustificate
assenze ovvero illeciti allontanamenti dal servizio da parte del
dipendente, non essendo accettabile il sostanziale automatismo
prospettato in tesi accusatoria".
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