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Omicidio Cella: a indagata sequestrato scooter di 25 anni fa

Omicidio Cella

Omicidio Cella: a indagata sequestrato scooter di 25 anni fa

Scientifica eseguirà il luminol alla ricerca di tracce

GENOVA, 08 novembre 2021, 18:04

Redazione ANSA

ANSACheck

Nadia Cella - RIPRODUZIONE RISERVATA

Nadia Cella - RIPRODUZIONE RISERVATA
Nadia Cella - RIPRODUZIONE RISERVATA

Nuovo colpo di scena nell'inchiesta sull'omicidio di Nada Cella, la giovane segretaria massacrata nel 1996 nello studio del commercialista dove lavorava a Chiavari. La polizia scientifica effettuerà il luminol e altre analisi tecniche sul motorino di Annalucia Cecere, l'ex insegnante indagata per omicidio aggravato. Lo scooter è custodito in un autosoccorso di Cuneo dopo che gli investigatori della squadra mobile di Genova lo avevano sequestrato questa estate. La donna lo avrebbe portato da Chiavari a Boves, in provincia di Cuneo, e lo teneva in un box.
    Oltre a Cecere, difesa dall'avvocato Giovanni Roffo, sono indagati il commercialista Marco Soracco e l'anziana madre.
    Questi due, difesi dall'avvocato Andrea Vernazza, sono accusati di false dichiarazioni al pm per avere mentito sui reali rapporti tra il professionista e l'ex insegnante. A fare riaprire il caso è stata la determinazione della criminologa Antonella Pesce Delfino, insieme all'avvocata Sabrina Franzone, che ha riletto gli atti della vecchia indagine scoprendo particolari sottovalutati. Tra gli elementi non presi inizialmente in considerazione anche la testimonianza di una donna che aveva detto di avere visto, la mattina del delitto, la Cecere sotto lo studio di Soracco mentre andava via sul suo motorino. Per gli investigatori, coordinati dal procuratore Francesco Pinto e dal sostituto Gabriella Dotto, sul veicolo potrebbero esserci dunque ancora possibili tracce nel caso in cui l'ex insegnante avesse ucciso Cella. Per gli inquirenti Cecere avrebbe ucciso per gelosia nei confronti di Soracco, che avrebbe avuto un interessamento invece per la segretaria, e per prendere il suo posto di lavoro. Tra gli elementi al vaglio anche alcuni bottoni trovati all'epoca in casa dell'indagata uguali a uno trovato sotto il corpo della segretaria.
   

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