Liszt lo definì 'anima straziata',
la vox populi 'figlio del demonio', torturatore di violini,
serpente incantatore. Ma Niccolò Paganini non era figlio del
demonio. Semmai era esso stesso satanasso, abile interprete
della cupa, sulfurea fama che gli si attribuiva, magnetico
sognatore, sublime esecutore, capace di far rabbrividire di
paura o di mandare in estasi alla bisogna. Era o no una
rockstar, in quel secolo straordinario che fu l'Ottocento? Era
un Jimi Hendrix ante litteram, capace di fare col suo Cannone
ciò che il grande chitarrista statunitense ha fatto con la sua
Fender Strato? La mostra, cuore dell'intera programmazione di
palazzo Ducale, si terrà a palazzo Ducale dal 19 ottobre al 10
marzo 2019 e intende dimostrare proprio questo, con l'aiuto di
musicisti, storici e scrittori che faranno emergere i punti di
contatto tra Paganini e Hendrix dimostrando una volta per tutte
che Niccolò Paganini, grande musicista dei primi dell'Ottocento,
è stata ed è tutt'ora una rockstar luminosissima.
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