ROMA - "Nel panorama fieristico mondiale Vinitaly rappresenta l'unico evento dove il vino italiano è realmente protagonista indiscusso. È la 'nostra' fiera, patrimonio culturale e strumento di promozione strategica per le nostre aziende, i territori e il comparto nel suo complesso".
Lo ha detto Ernesto Abbona, vicepresidente vicario di Unione Italiana Vini (Uiv), nel ricordare l'importanza della promozione del vini made in Italy all'estero quando, a fronte di un export che ha chiuso il 2016 con un record di 5,6 miliardi di euro (+4,3%) dove i vini spumanti hanno trainato questo successo, con un valore di quasi 1,2 miliardi di euro (+21,4%), i vini fermi calano del 4,5% in volume e dello 0,7% in valore".
"Ora - aggiunge Abbona - è necessario mettere a punto una strategia per creare maggiori sinergie tra gli investimenti del pubblico e del privato, tema sul quale il "tavolo promozione" del Consiglio Nazionale di Uiv si è espresso in maniera chiara. Alle istituzioni pubbliche spetta l'onere di finanziare attività di formazione e comunicazione del sistema "vino italiano", alle imprese la responsabilità della promozione di prodotto". Vinitaly per Uiv è un "partner prezioso con il quale condividere politiche e strumenti per promuovere i nostri vini all'estero in particolare verso alcuni mercati obiettivo quale Usa, Cina e Paesi del Nord Europa, in un gioco di squadra in costruzione insieme a Mise e Ice". "Guardiamo con attenzione e interesse alla trasformazione di Veronafiere in S.p.A. - conclude Paolo Castelletti, Segretario Generale Unione Italiana Vini. Gli investimenti messi a budget per renderla più internazionale, con il miglioramento dei padiglioni e dell'ambito fieristico in favore degli espositori e dei visitatori, anche in termini di servizi e logistica, credo costituiranno un fattore di vantaggio competitivo fondamentale per il comparto".
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