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Tar Lazio, nel periodo 2020-2023 aumentati i ricorsi proposti

Tar Lazio, nel periodo 2020-2023 aumentati i ricorsi proposti

Nonostante il carico di lavoro, abbattuto l'arretrato

ROMA, 08 marzo 2024, 11:33

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Nel periodo 2020-2023 si è verificato un incremento esponenziale dei ricorsi proposti al Tar del Lazio; si è passati dai 10.000 del 2020 ai 17.000 dell'anno appena trascorso, con la conseguenza che, al 31 dicembre 2023, ne risultavano pendenti ancora 38.400. Sono i dati offerti dal Presidente Antonino Savo Amodio nella sua relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario 2024 del Tar de Lazio.
    Presidente che ha sottolineato che nonostante il carico di lavoro è stato abbattuto l'arretrato.
    I dati sono chiari: superamento della soglia, mai prima raggiunta, delle 17.000 impugnative; incremento ancor più significativo se raffrontato con il dato nazionale, che ha visto una diminuzione di circa il 2,6% del totale dei ricorsi presentati. Sulle principali materie trattate, i 5.098 ricorsi in materia scolastica e universitaria hanno inciso per circa il 30% sul totale; mentre 1.622 (il 9,5% del totale) il volume in tema di superamento del tetto di spesa in ambito sanitario.
    Nel corso del 2023 sono stati poi definiti 20.097 ricorsi (22.166 nel 2022); e in attuazione del programma straordinario di smaltimento dell'arretrato si è avuta una riduzione delle pendenze, con un abbattimento percentuale complessivo di oltre il 71%.
    È chiaro che per abbattere l'arretrato e prevenirne l'ulteriore formazione - ha detto Savo Amodio - non ci si possa affidare al solo programma straordinario di smaltimento, ma occorre necessariamente pensare a misure strutturali idonee a contenere la domanda di giustizia in una dimensione fisiologica".
    L'invito è stato a riflettere sulle criticità. Accanto alle difficoltà degli organi pubblici "ad assumere le decisioni di loro competenza, in primo luogo per l'esistenza di un quadro normativo di riferimento in costante evoluzione", e a "doversi spesso confrontare con la normativa sovranazionale, destinata a prevalere su quella interna incompatibile con essa", c'è la nota positiva del nuovo Codice dei contratti pubblici "che si caratterizza per una maggiore chiarezza delle regole che esso detta e per la prevista digitalizzazione dei procedimenti licitativi, puntando in tal modo a migliorare l'efficienza e la trasparenza delle gare ad evidenza pubblica".
   

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