Irriverente, divertente e anche più
politicamente scorretto del solito, Fiorello protagonista ad
Ostia Antica per quattro serate del one man show che, a partire
dalla provincia, sta attraversando tutta Italia. Per le tappe
romane, finalmente con il pubblico libero di ridere senza
mascherina, ha scelto il parco archeologico, anch'esso pretesto,
come le notizie di attualità, per ironizzare sulla precarietà,
l'età e il rischio di cadere in scena come accaduto a molti
artisti. Ad applaudire il debutto in platea anche Mara Venier,
Gabriella Germani e Marco Travaglio.
In versione boomer, o diversamente giovane, sdoppiato tra lo
showman di oggi re dei varietà campioni di ascolto di Rai1, e il
suo clone cintura nera di Karaoke degli anni '90, Fiorello
attraversa tutti i colori della musica: dallo swing al pop rock,
dalla dance alla trap, con tanto di autotune, con la complicità
del maestro Enrico Cremonesi e della sua band. Esilarante
l'imitazione di Mahmood e la rivisitazione dei testi più che
espliciti di Blanco interpretati però alla maniera di Modugno.
Sorprese e omaggi anche con ospiti in video che si
materializzano e scompaiono nel corso dello spettacolo, così
come il corpo di ballo che c'è ma 'in smart working'. I
musicisti, i tecnici, gli autori, quelli di sempre, Francesco
Bozzi, Pigi Montebelli e Federico Taddia, appaiono sui titoli di
coda che però, in un gioco di imprevedibilità e scalette
capovolte, scorrono a pochi minuti dall'inizio dello spettacolo
perché alla fine bisogna arrivarci e nella vita "non si sa mai",
scherza Fiorello, esorcizzando gli anni che passano, 62 appena
compiuti, e quel suo essere oramai un artista agé o, peggio,
maturo come quelle banane che mamma Sara gli faceva mangiare
prima delle altre.
Antesignano degli influencer, Fiorello in versione TikToker,
incorniciato da uno smartphone gigante, fa un blob che è la
sintesi perfetta dell'artista eterno Peter Pan che si evolve,
cambia, si perfeziona ma ad invecchiare non ci pensa proprio.
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