Sindacati della Polizia in
fibrillazione, contrari all'ipotesi circolata in questi giorni
di un eventuale trasferimento a una Rems di Aurisina (Trieste)
di Alejandro Augusto Stephan Meran, l'uomo che uccise gli agenti
di Polizia Pierluigi Rotta e Matteo Demenego il 4 ottobre 2019
durante una sparatoria in Questura a Trieste.
Il Siulp, Sindacato Italiano Unitario dei Lavoratori della
Polizia, parla di uno "scenario raccapricciante" perché la
possibilità del trasferimento di Meran ad Aurisina "suscita un
turbinio di emozioni che materializza nella mente degli
operatori di Polizia triestini una serie di scenari
potenzialmente agghiaccianti". In provincia di Trieste
"continuano a vivere e lavorare poliziotti che hanno condiviso
la camerata con Pierluigi e Matteo, che giocavano regolarmente a
calcio con loro, che ne condividevano non solo il turno di
servizio ma anche il tempo libero", creando "un legame fraterno
oltre la colleganza". Per il Segretario Generale Provinciale del
Siulp, Francesco Marino, "la Rems di Aurisina è definita
insicura e inadatta dagli stessi addetti ai lavori". Comunque,
"nessuno può dubitare" che, nel caso ad esempio di una fuga di
Meran, "l'approccio dei poliziotti sarebbe professionale".
Per il Lorenzo Tamaro, segretario provinciale del Sap,
Sindacato autonomo di Polizia, l'ipotesi del trasferimento è
"inopportuna e irresponsabile", perché "aumenterebbe
ulteriormente una profonda ferita mai rimarginata", precisando
che "non c'è voglia di vendetta, ma c'è la necessità di una
'Giustizia' vera per la credibilità di tutto il sistema".
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