"In questo momento in Italia, grazie al lavoro di Open Fiber e degli altri operatori che hanno investito in questo campo abbiamo una situazione di copertura con reti Vhcn, cioè con una connessione particolarmente veloce, simile a quella dell'Europa, però manca un uso ampio di queste reti, il cosiddetto take up. Il numero di persone che usa queste reti è circa il 22% della popolazione contro l'oltre 80% della Spagna e il 70% della Francia. Questo vuol dire che le infrastrutture ci sono ma non c'è ancora un sufficiente utilizzo delle stesse". Lo ha detto Andrea Falessi, direttore relazioni esterne Open Fiber a Fvg Connect, un convegno promosso da Open Fiber, Bat, Saipem e Fincantieri.
"Per rendere più efficiente gli investimenti che Stato e privati hanno fatto su queste infrastrutture, si dovrebbe immaginare un processo ordinato di spegnimento delle vecchie infrastrutture, cioè del rame, per la migrazione progressiva delle persone e delle aziende sulle nuove reti in fibra ottica.
Questo consentirà di realizzare appieno la transizione digitale, che come sappiamo ha un influsso molto importante sulla transizione ecologica".
Per lo stato avanzato dei lavori sulla fibra ottica, il Friuli Venezia Giulia è "una delle regioni che può ambire ad anticipare lo spegnimento del rame", ha affermato Falessi.
"Entro metà anno completeremo il piano per la banda ultralarga", per garantire la copertura con la fibra ottica in aree totalmente sprovviste, "collegando tutti i 181 comuni che erano previsti dal piano. Ne mancano solo 5, in cui i lavori saranno completati a breve", ha annunciato il manager.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA