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A 30 anni dalla strage di Mostar, il premio Rotta balcanica

A 30 anni dalla strage di Mostar, il premio Rotta balcanica

Il 27 e 28 Gennaio anche approfondimenti, mostre e proiezioni

TRIESTE, 17 gennaio 2024, 11:38

Redazione ANSA

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Linda Caglioni con un servizio per Altreconomia su una famiglia marocchina che, dopo complesse e costose procedure, è riuscita a riavere dalla Croazia il corpo del figlio, Yasser, morto lungo Rotta balcanica nel 2020 in circostanze poco chiare; e Giulia Bosetti ed Eleonora Tundo di Presadiretta, Rai 3, con il viaggio-inchiesta sulle tecnologie per il controllo delle frontiere al confine tra Bosnia e Croazia, sono le vincitrici rispettivamente della Sezione Stampa e della Sezione Immagini della prima edizione del Premio Rotta Balcanica.
    Il Premio è stato bandito dalla Fondazione Luchetta Ota D'Angelo Hrovatin a 30 anni dal 28 gennaio 1994, quando a Mostar Est Marco Luchetta, Alessandro Saša Ota e Dario D'Angelo, giornalisti della sede Rai di Trieste morirono colpiti da una granata mentre giravano le riprese per un servizio sui bambini senza nome.
    La prima edizione, articolata in due giorni, è dedicata a Trieste porta di accesso all'Europa della Rotta balcanica. I vincitori del Premio Rotta Balcanica sono stati scelti da una giuria presieduta dalla giornalista Maria Concetta Mattei. Il 27 e il 28 gennaio prossimi sono previsti al Teatro Miela approfondimenti con, tra gli altri, Gianfranco Schiavone, presidente ICS-Consorzio Italiano di Solidarietà, Simone Modugno, tra i finalisti del premio, e inviati come Azzurra Meringolo (Rai), Nello Scavo (Avvenire), Barbara Schiavulli (Radio Bullets), Lorenzo Tondo (The Guardian); moderatore sarà Vittorio Di Trapani, presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana.
    Saranno inoltre inaugurate mostre e proiettati film e documentari sul tema della migrazione. Infine, il premio della Fondazione va al regista Andrea Segre.
   

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