Ha morso la compagna allo zigomo
al culmine di una lite iniziata all'esterno di un bar durante i
festeggiamenti di Capodanno a Trieste. Una volta rincasato, l'ha
scaraventata giù dal divano su cui si era addormentata,
iniziando a colpirla con calci, pugni e vari oggetti, tra i
quali un tablet e una bottiglia di vetro. Da un'indagine della
polizia, avvenuta nei termini di legge previsti in materia di
codice rosso, è emerso che la donna subiva maltrattamenti da un
anno senza averli mai denunciati. Per questo motivo nei
confronti di un giovane di 29 anni è stata emessa un'ordinanza
applicativa di misura cautelare, che prevede il divieto di
avvicinamento alla compagna e ai luoghi dalla lei frequentati,
il divieto di comunicazione con la medesima e l'applicazione del
braccialetto elettronico.
Secondo una ricostruzione, dopo l'episodio di violenza di
Capodanno, la donna ha chiesto aiuto alla famiglia di origine e
a un medico di fiducia. Il 2 gennaio si è quindi recata
all'ospedale di Cattinara di Trieste, dove è stata ricoverata e
dimessa il giorno dopo con una prognosi di 40 giorni.
La Procura ha quindi aperto un fascicolo di indagine,
delegando personale del Commissariato San Sabba ad ascoltare la
vittima: è emersa una grave situazione di maltrattamenti
familiari che si protraeva da circa un anno, nel corso del
quale, la donna era stata vittima di ingiurie, offese, minacce e
reiterate violenze.
E' stato inoltre accertato che l'uomo l'accusava di essere
disadattata, tossicodipendente e la istigava al suicidio,
riuscendo di fatto a isolarla dagli amici e dalla famiglia. Ogni
tre giorni circa vi erano inoltre umiliazioni ed episodi di
violenza che la vittima però non aveva avuto il coraggio di
denunciare.
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