"L'emozione principale è la felicità
di aver avuto una seconda chance, che nel calcio non è facile.
La prima volta può essere fortuna, ma la seconda è destino.
Ringrazio la società, sono cambiato in un anno. Mi sento
maturato e cresciuto e la voglia è sempre presente". Lo ha detto
Gabriele Cioffi esordendo alla conferenza stampa di
presentazione della sua seconda avventura come tecnico
dell'Udinese.
"Sono stati venduti giocatori importanti, ma è un'ovvietà nel
mondo Udinese - ha proseguito, cercando di individuare le cause
della crisi - La società da sempre pesca talenti, Becao, Beto e
tanti altri non erano quelli che sono ora quando sono arrivati.
Sono convinto che ce ne siano tanti altri, anche quando li ho
visti allenarsi. C'è tanto da lavorare". Obiettivo del tecnico
"è capire quello che hanno nella testa i giocatori, perché il
loro potenziale non è in discussione. I calciatori che prende
l'Udinese sono con potenziale e devo capire perché non si stanno
esprimendo al meglio. Poi ci sarà da aggiustare qualcosa ma sono
visioni di calcio diverse da allenatore ad allenatore. Ho
trovato un bel gruppo e in salute".
Sul suo addio lo scorso anno, ha spiegato che fu "una scelta
professionale e credo vada rispettata. Giustamente può aver
ferito la sensibilità di qualcuno, ma il legame mio con il
Friuli è forte, perché ho trovato amicizie profonde. È una terra
che amo e rispetto. Sta a me far ricredere le persone".
Quanto alla prossima gara con il Monza: "Bisogna portare a
casa punti, che siano tre o uno, per invertire con convinzione
una rotta. Il Monza è una squadra che Palladino ha rigenerato e
hanno una mentalità fresca. Quello che va chiarito bene è
affrontare bene la prima in una condizione mentale superiore".
Chiusura sui possibili cambiamenti che saranno adottati:
"Tranne il modulo, che da 30 anni non si cambia, si può vedere
come modificarne l'interpretazione. Questa squadra ha bisogno di
giocare per liberarsi dalla situazione presente. La vecchia
guardia non può cambiare la situazione da sola, ma è il contesto
generale che permette loro di essere leader. Sono convinto, ad
esempio, che Walace ritornerà a essere il Walace che tutti
conosciamo già da Monza".
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