"Dal tavolo di oggi registriamo la
chiara affermazione di Wartsila Italia di voler rimanere nel
sito di Bagnoli con un piano di investimenti in via di
definizione puntuale". Lo scrivono gli assessori del Fvg al
Lavoro Alessia Rosolen e alle Attività produttive Sergio Emidio
Bini, in riferimento ai settori Service e Ricerca&Sviluppo
dell'impianto, cioè quello escluso dal 'core business' per la
cui cessione è ancora in corso una vertenza davanti al Mimit.
Rosolen e Bini sono intervenuti con una nota al termine di
una riunione in Regione con sindacati, azienda e Confindustria
Alto Adriatico, e in videocollegamento il con Ministero Imprese
e Made in Italy. "Rimangono da chiarire numerosi aspetti sulle
dimensioni strategiche del piano industriale in tema di
occupazione e progettualità. La stretta connessione tra il
futuro di Wartsila Italia e il piano di reindustrializzazione
del sito impongono il confronto sul tavolo nazionale del
Ministero per chiarire tutti i passaggi dell'attività presente e
futura della multinazionale, a Trieste e nelle altre sedi in
Italia". Nella riunione si è parlato anche delle aziende dell'
indotto: "La Regione formalizzerà a breve una riunione. L'invito
a Wartsila Italia è di offrire la trasparenza massima su tutti
passaggi, occupazione nello stabilimento nei prossimi anni,
implementazione dei settori di Ricerca e sviluppo e Service a
Trieste ma anche sulla disponibilità effettiva a cedere spazi a
soggetti interessati alla reindustrializzazione". Gli assessori
hanno chiesto ancora una volta "risposte chiare e puntuali".
Per la Uilm, l'azienda oggi non ha fugato i dubbi.
"Aspettiamo ancora chiarimenti, oggi ci attendevamo
approfondimenti invece l'azienda ha dato soltanto qualche
elemento in più rispetto a quanto non sapevamo già", ha
osservato il segretario territoriale Antonio Rodà. Inoltre "c'è
allarme sull'indotto". Secondo l'Usb, oggi "Wartsila non ha dato
alcun elemento convincente per dipanare le preoccupazioni".
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