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Ricerca: materiali trasparenti "calciando" gli atomi

Ricerca

Ricerca: materiali trasparenti "calciando" gli atomi

Studio di ricercatori di Italia, Germania, Usa

TRIESTE, 08 gennaio 2021, 16:31

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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In un ossido di Rame (CuGeO3) far vibrare gli atomi forzatamente, "calciandoli" con un impulso laser a infrarossi, può rendere il materiale trasparente per tempi brevissimi (meno di 10 alla meno 12 secondi). Lo ha scoperto un gruppo di ricercatori di Italia, Germania e Stati Uniti che hanno pubblicato il lavoro svolto sulla rivista Nature Physics.
    Gli scienziati spiegano che eccitare un materiale con un campo infrarosso può migliorare altre proprietà del materiale stesso come, ad esempio, la superconduttività.
    I ricercatori sono riusciti a controllare le posizioni degli atomi di ossigeno che circondano un certo tipo di ioni (Cu2+) in un cristallo di CuGeO3 e il campo elettrico elettrico in cui gli ioni sono immersi che ne determina l'assorbimento di luce visibile, appunto. In questo modo, è stato possibile ottenere una trasparenza alla luce visibile della durata di circa 0,3 picosecondi, nella finestra energetica delle transizioni elettroniche d-d.
    "Questo studio dimostra quanto possiamo controllare le proprietà della materia con impulsi di luce ultracorti - dice Alexandre Marciniak, primo autore di questo lavoro insieme con Stefano Marcantoni, entrambi dell'Università di Trieste - È davvero notevole come possiamo svelare le intime relazioni microscopiche tra le eccitazioni in un materiale e come questa comprensione può essere utilizzata per fabbricare dispositivi funzionali che possono diventare trasparenti a richiesta".
    IL progetto (INCEPT), finanziato principalmente dal Consiglio Europeo della Ricerca, è stata effettuata in Area Science Park ad Elettra Sincrotrone Trieste nel laboratorio Q4Q guidato da Daniele Fausti dell'Università di Trieste. Il modello teorico è stato sviluppato nel gruppo di Fabio Benatti all'Università di Trieste, in collaborazione con i ricercatori del gruppo di Ángel Rubio al MPSD e Jeroen van den Brink presso l'IFW / Istituto di Fisica Teorica di Dresda.
   

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