"Non ho offeso nessuno e mi dispiace se qualcuno si è sentito offeso da parole che io non ho mai pronunciato": lo dice Riccardo Illy, imprenditore e in passato sindaco di Trieste, deputato e Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, commentando le polemiche in corso sui contenuti di una sua intervista a Gianni Minoli a "Radio 24" nella quale ha parlato anche del referendum costituzionale.
"In quella lunga intervista, dal ritmo giustamente serrato con risposte di pochi secondi - spiega Illy, che ha sostenuto con convinzione il "si" nel referendum - ho detto che l'Italia del "no" è poco informata e mi sono chiesto quanti di quelli che hanno votato "No" abbiano letto, non tanto le modifiche della Costituzione approvate dal Parlamento, ma l'attuale Costituzione. Domanda legittima, non improvvisata e soprattutto supportata dai risultati di due sondaggi: uno recente, di Tecnè, secondo il quale solo il 20% degli elettori conosceva a fondo il tema oggetto del referendum, e uno del 2012, di Spencer & Lewis, secondo il quale il 90% degli italiani non conosce a fondo la Costituzione".
"Non ho, quindi, mai usato la parola "ignorante" riferendomi agli italiani del "No", come invece mi è stato attribuito, e non ho mai offeso nessuno - conclude Illy - Mi pare che anche in questo caso la manipolazione strumentale e i meccanismi della post-verità, di cui tanto si parla dopo le elezioni americane, stiano scatenando reazioni e prese di posizione che pur derivando dal nulla assoluto, alla fine, creano un nulla che viene percepito come reale solo nel mondo virtuale della comunicazione sociale".
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