Popolari primi in Ue, la maggioranza Ursula regge. La prima proiezione del nuovo Parlamento europeo: socialisti secondi, terzi i liberali.
Stando alla prima proiezione dell'Eurocamera, il Ppe conterebbe 181 seggi, i Socialisti 135, i liberali 82, i Conservatori e Riformisti 71, il gruppo Id 62, i Verdi 53, The Left 34. Il gruppo numericamente terzo, tuttavia, è quello che raggruppa i non iscritti e i cosiddetti 'altri' (essenzialmente formati da nuovi partiti), che in totale contano 102 seggi.
Dunque, il Partito popolare passerebbe dai 177 eurodeputati attuali a 181. I socialisti invece scenderebbero dai 140 eurodeputati attuali a 135 e i liberali di Renew da 102 a 82. I conservatori di Ecr crescerebbero da 68 a 71 e i sovranisti di ID da 59 a 62. Per i Verdi il calo sarebbe da 72 a 53 e per la Sinistra Ue da 37 a 34.
Ma la prima proiezione riporta anche una pattuglia di ben 102 eurodeputati tra i non iscritti e gli 'altri' ancora alla ricerca di un gruppo e che potrebbero incidere in maniera significativa sulla consistenza delle singole compagini che compongono l'emiciclo.
Il Ppe festeggia a Bruxelles, palloncini viola per von der Leyen
Tutti aspettano Ursula von der Leyen sul palco, ma la festa del Partito popolare europeo a Bruxelles è già iniziata. Allo Stanhope hotel, a 700 metri di distanza dall'Eurocamera, i fedelissimi della Spitzenkandidatin festeggiano la prima proiezione che vede il Ppe saldo in testa lanciando palloncini viola - il colore simbolo della campagna di von der Leyen - sulla pista da ballo dove nei prossimi minuti la leader tedesca arriverà per una reazione a caldo.
Nella sala conferenze allestita per l'occasione i muri sono tappezzati dei manifesti elettorali con impresso lo slogan di von der Leyen, alla ricerca del bis alla guida della Commissione europea: "Più di un'Unione, l'Europa è la nostra casa".
Una sua possibile alleanza con l'estrema destra, affermano dall'entourage di von der Leyen, sembra esclusa. I suoi paletti, ripetono i supporter, sono chiari: i futuri alleati dovranno essere "europeisti, pro-Kiev e a favore dello stato di diritto".
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