Guerra, stop ai nazionalismi, un altro modo di pensare l'Ue, e una risposta lapidaria all'avversaria politica. Meloni "sta cancellando la libertà delle persone". La presidente del Consiglio 'chiama', o meglio attacca, e la segretaria Pd risponde. Elly Schlein da Milano ha rispedito al mittente le accuse arrivate direttamente dalla premier, dal palco di FdI a Roma. "Sto leggendo delle cose, faccio fatica a capire che lingua sta parlando Giorgia Meloni, che film sta vedendo. Vede un altro Paese". Così la dem da Milano, ha replicato alle parole della presidente. "L'altro giorno mi ha attaccata dopo aver detto che la sinistra cancella l'identità - ha aggiunto a margine dell'evento Pd in vista delle europee a Milano -. Io ho risposto che lei non si rende conto che in un anno e mezzo che governa sta cancellando la libertà delle persone". La presidente del Consiglio da piazza del Popolo, riprendendo le parole del candidato socialista alla Commissione europea Nicolas Schmit, aveva sollecitato una presa di posizione della dem: "Non sono democratica? Schlein non scappi e risponda", aveva incalzato Meloni. La segretaria ha rimarcato le distanze: La piazza del Pd "è sempre per qualcosa, prima di essere contro qualcuno".
E ancora: "Non ce ne facciamo nulla di una premier donna che non si batte per i diritti di tutte le donne". Schlein è stata netta: sanità, salario minimo, migranti, e una posizione diversa in Ue: "Diremo ai nazionalisti quello che Giorgia Meloni non ha il coraggio di dire". Al capo del governo ha risposto a distanza anche Giuseppe Conte: "Meloni in questi minuti attacca il M5S su tutto e addirittura sulla coerenza", ha scritto su Facebook il leader M5S, insinuando, con un lungo elenco, l'incoerenza della premier: "Giravolte su giravolte, ci gira la testa Giorgia!". Mancano sette giorni al voto, e i partiti si scaldano per l'ultimo rush finale, per la corsa alle europee. E come campo di battaglia usano anche le regole della comunicazione elettorale. Se Riccardo Magi di Più Europa chiede un intervento dell'Agcom, denunciando una violazione di palazzo Chigi nel ripubblicare i contenuti elettorali di Meloni, Cateno De Luca, leader di Sud Chiama Nord, assieme alla sua vice Laura Castelli,arriva a sollecitare un 'azione del Colle, proprio contro l'Agcom: "Presidente scriviamo a Lei, garante della nostra carta Costituzionale, in quanto sta succedendo un fatto molto grave che, incidendo fortemente sulla visibilità mediatica della nostra lista, rischia di falsare le elezioni europee. L'Agcom nell'enunciare un chiaro criterio nella delibera, non lo ha poi adottato" nella tabella diffusa."O meglio: lo ha adottato per tutti tranne che per la lista Libertà", le parole dei due leader nella lettera a Mattarella.
"Ci appelliamo a Lei affinché l'Italia non si distingua in chiave Europea come Paese di regime - hanno affermato gli esponenti, candidati nella lista Libertà - che invece di tutelare il pluralismo, lo sopprime". Non solo tra 'competitor', ma anche nella stessa maggioranza, arrivano stoccate. E così è Antonio Tajani che con un monito 'velato' ha rimesso in riga il segretario leghista: "Salvini dice Forza Trump? Io dico solo Forza Italia. Che ci sia Biden, Trump, Obama o Bush" con gli Usa" c'è un rapporto strategico" che "non può essere messo a repentaglio" per "nostre simpatie".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA