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Europee, verso il crollo dei partiti di governo nei Baltici

Europee, verso il crollo dei partiti di governo nei Baltici

Il dibattito dominato dalla guerra in Ucraina e la difesa Ue

VILNIUS, 27 maggio 2024, 12:03

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

(di Andrea Griffante) La campagna elettorale in vista dell'assegnazione dei 27 seggi al Parlamento europeo destinati ai Paesi baltici (7 per l'Estonia, 9 per la Lettonia e 11 per la Lituania) si è svolta sullo sfondo della generale tensione causata dalla guerra in Ucraina ed è ruotata attorno alla necessità di aumentare le capacità di difesa della regione e dell'Ue nel suo complesso. Secondo quanto indicato dai sondaggi, il dato saliente a livello regionale è rappresentato dal crollo dei partiti di governo.
    * In Lettonia, dove nei giorni scorsi la televisione di stato ha rinunciato a tenere dibattiti elettorali in lingua russa dopo che l'ipotesi era stata fortemente criticata nella sfera pubblica, la scena politica continua ad essere caratterizzata da un'enorme frammentazione. Secondo gli ultimi sondaggi, Alleanza Nazionale, la formazione di centrodestra del vice presidente del Parlamento europeo e candidato di punta del partito, Robert Zile, conquisterebbe la maggioranza delle preferenze (11%).
    Nuova unità, il partito del commissario europeo per il Commercio e capolista del partito Valdis Dombrovskis e della premier lettone Evika Silina scivolerebbe al secondo posto con l'8,1%, confermando il trend negativo seguito allo scandalo sull'utilizzo illecito di voli di stato da parte dell'ex primo ministro e ministro degli Esteri, Krisjanis Karins. Al terzo posto si piazzerebbe il Partito socialdemocratico Armonia (7,1%), tradizionalmente radicato nell'elettorato russofono del Paese. Armonia appare in grande ripresa dopo che alle politiche del 2022 era rimasto escluso dal Parlamento di Riga. Appaiati tra loro troviamo quindi il movimento Progressisti (5,9%), il partito populista Prima la Lettonia (5,8%) e il partito di centrodestra Lista unita (5,7%).
    * La Lituania affronta le europee in un contesto già animato dalle recenti elezioni presidenziali e rivolto verso le politiche previste per il prossimo ottobre. Gli ultimi sondaggi confermano la caduta libera del partito leader della maggioranza di governo, Alleanza Patriottica-Cristiano Democratici, accreditato dell'8,4% delle preferenze, mentre danno in significativa crescita il Partito socialdemocratico (15,9%).
    Capilista delle due formazioni saranno, rispettivamente, l'ex premier Andrius Kubilius e Vilija Blinkeviciute, da molti indicata come futura prima ministra in caso di vittoria dei socialdemocratici alle politiche d'autunno. Un buon risultato si prospetta anche per altre due formazioni d'opposizione - l'Alleanza dei democratici 'In nome della Lituania' (7,8%) - che presenta come capolista l'eurocommissario per l'Ambiente, gli Oceani e la Pesca, Virginijus Sinkevicius, e l'Alleanza dei contadini e dei verdi (6,8%), nelle cui liste campeggia il nome dell'ex ministro della Salute Antanas Veryga.
    * In Estonia i sondaggi accreditano come primo partito la formazione di destra Isamaa (22%), tra i cui candidati si distingue l'ex primo ministro Juri Ratas, da molti considerato il vero responsabile della crescita del partito, che distanzia i due principali azionisti dell'attuale governo, il Partito riformista della premier Kallas (18%) e il Partito Socialdemocratico (18%). Candidati di spicco dei due partiti sono, rispettivamente, l'ex ministro degli Esteri Urmas Paet e l'ex ambasciatrice a Mosca, Marina Kaljurand. In lieve declino, invece, viene dato EKRE, partito populista di destra fortemente critico delle politiche di Bruxelles, che si accaparrerebbe il 17% delle preferenze, mentre si attesterebbe al 13% il Partito di Centro, legato alla minoranza russofona.
   

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