BOLOGNA - Il futuro delle farmacie è fatto di App, chatbot, servizi telematici, robot e intelligenza artificiale. I 'cervelloni' già riordinano i magazzini di un migliaio di farmacie italiane con sofisticati sistemi automatizzati e controllano scorte e giacenze di farmaci ma presto saranno in grado di interagire con i clienti. Saranno loro la memoria della farmacia immagazzinando, su appositi clouds, dati e informazioni in grande quantità (stato di salute, malattie eventuali, consumo di farmaci e terapie, eventuali allergie, consigli di prevenzione e cura e così via). Il futuro delle farmacie è in mostra al Cosmofarma Exhibition organizzata da Bologna Fiere che, da oggi a domenica, dedica allo sviluppo in chiave hitech del settore non solo una vasta area dedicata ai macchinari futuristici ma numerosi convegni e tavole rotonde.
"La trasformazione delle farmacie in chiave digitale è in corso. Oltre 2,5 miliardi di persone usano oggi le APP per scambiarsi messaggi e spendono circa il 90% del loro tempo su devices mobili, - sottolinea Roberto Valente, direttore Cosmofarma. "L'ingresso di dispositivi di supporto, come le APP e i chatbot, tablet e totem digitali interattivi, nelle farmacie è già cominciato. Si tratta di supporti che incrementeranno il rapporto e la comunicazione ed un modo di relazionarsi con i clienti al passo con i tempi".
"L'intelligenza artificiale, simile al cervellone Watson che già supporta i medici nell'archiviazione e gestione delle cartelle cliniche dei pazienti, può aprire in Italia la possibilità di interazione tra farmacista e i suoi clienti in termini di opportunità, - spiega Carlo Salvioni, director sales and marketing QuintilesIMS Italia, moderatore della tavola rotonda dal titolo 'Il farmacista aumentato, scenari di adozione dell'intelligenza artificiale i farmacia' in corso alla fiera di Bologna.
Non si tratta di robot che sostituiranno gli addetti, precisano i relatori, ma di una nuova ed efficace gestione del flusso di dati che è destinato ad aumentare per il rapporto sempre più stretto che le farmacie italiane hanno con le aziende sanitarie e i medici di famiglia. Un robot affianco al farmacista dunque, non al suo posto.
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