Sono 65 anni che a San Marino
il Pdcs, la democrazia cristiana sammarinese, è partito di
maggioranza del Paese. E in questi 65 anni, tranne che per
pochissime volte, è stata sempre al Governo segnando in tutto la
storia post bellica moderna della piccola repubblica di San
Marino. Le elezioni 2024, conclusasi ieri col voto per il
rinnovo del Consiglio grande e generale, il parlamento del
Titano, non hanno fatto eccezione. Si brinda al successo,
inaspettato dicono alcuni commentatori, in via delle Scalette,
sede storica della Dc sammarinese perché è ancora la prima forza
del Paese, ottenendo il 34,14% dei voti, meglio del 2019 quando
aveva fatto 33,34%.
"Grande soddisfazione" è stata espressa dal segretario
politico, Gian Carlo Venturini, 62 anni, tecnico di laboratorio
analisi dell'Ospedale di Stato nelle retrovie quando nella Dc
c'erano Gabriele Gatti e Claudio Podeschi, ma oggi uomo di
punta. Rappresentata comunque la tradizione della Dc, quella che
governava prima degli scandali sulle tangenti. "Ci hanno
premiato con la loro fiducia - ha detto Venturini alla tv di
Stato sammarinese - Ora bisogna formare un Governo. Vedremo con
quali forze politiche". Il partito di via delle Scalette con
l'alleato Alleanza Riformista, al 6,98%, raggiungono il 41,49%
come coalizione.
Torna anche se con meno splendore un altro partito triturato
dall'epoca degli scandali sulle tangenti, il Psd che fa bene
arrivando al 12,19%. "Siamo il partito più antico dopo la Dc -
ha affermato pubblicamente il segretario Gerardo Giovagnoli - e
il terzo della Repubblica". Nella San Marino post bellica il
primo governo infatti fu formato da una coalizione di sinistra
con comunisti e socialisti. Se il Psd è il terzo partito, il
secondo posto va al suo alleato Libera con il 15,75% e insieme
arrivano al 28,29%. Il resto dei voti si è frammentato tra
Repubblica Futura e Domani Motus Liberi che aumentano le
percentuali rispetto alla precedente tornata elettorale con
11,99% e 8,47%. Rete, nato come il M5S di San Marino, resta al
5,07% rischiando di non superare lo sbarramento. Mentre resta
fuori dal Consiglio grande e generale Demos con 4,69%.
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