La procura di Ferrara ha chiesto
l'archiviazione dell'indagine "Bravi ragazzi", aperta a carico
di 26 giovani che organizzarono e parteciparono a una cena
avvenuta il 22 dicembre 2023 in un ristorante del centro di
Ferrara, non distante dal ghetto ebraico, in cui vennero
distribuiti volantini con contenuti inneggianti a Mussolini e
Hitler e cantati cori, scaricati da un sito internet, razzisti,
antisemiti, contro le donne, i migranti, vittime di casi di
cronaca e di dileggio per i caduti di Nassiriya e per
l'ispettore capo Filippo Raciti.
A riportarlo sono i giornali locali. I giovani sono stati
indagati per le ipotesi di apologia di fascismo, propaganda e
istigazione all'odio razziale, vilipendio delle forze armate,
minaccia aggravata e atti osceni in luogo in pubblico. Il pm
Ciro Alberto Savino non ha ravvisato nei comportamenti dei
giovani, pur stigmatizzati, gli elementi necessari per sostenere
fondatamente un'accusa in giudizio.
A febbraio la Digos aveva eseguito una serie di perquisizioni
nei domicili dei giovani - molti dei quali legati al mondo della
palestra e del rugby e vi erano anche due atleti delle Fiamme
Oro - trovando in un caso alcuni santini di Mussolini, un
manganello con una scritta fascista, calendari del fascismo e
della katane.
Un cameriera che stava lavorando quel giorno nel locale è
stata chiamata "Fiona May" con cori razzisti. Né lei né una
avventrice del ristorante che aveva rimproverato i ragazzi e
chiamato la polizia perché minacciata con il gesto di tagliarle
la gola hanno deciso di fare denuncia. Uno dei giovani, che non
è stato però riconosciuto, si era anche abbassato pantaloni e
mutande davanti a tutti.
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