La Polizia sta eseguendo 23 misure
cautelari disposte dal Gip di Bologna nei confronti di attivisti
a seguito degli sgomberi di alcuni immobili occupati effettuati
lo scorso 6 dicembre in cui si registrarono scontri e il
ferimento di un dirigente della Digos. In particolare sono stati
disposti 13 divieti di dimora nella Città Metropolitana di
Bologna e 9 obblighi di presentazione alla Polizia Giudiziaria
oltre a un divieto di partecipazione alle manifestazioni
pubbliche emesso nei confronti di un minore dal Gip del
Tribunale per i Minorenni.
Disponendo i provvedimenti cautelari il Gip ha accolto la
richieste avanzate dal pubblico ministero e dalla Direzione
distrettuale antimafia ed antiterrorismo della procura della
Repubblica di Bologna riguardo i fatti contestati agli attivisti
dei collettivi - di età compresa tra 20 e 25 anni molti dei
quali studenti - quando vi furono scontri durante gli sgomberi
dei due stabili occupati.
Secondo le indagini condotte dai poliziotti della Digos, nel
corso delle attività di sgombero delle strutture, avvenuto lo
scorso 6 dicembre, alcuni attivisti dei collettivi 'Plat' e
'Cua' avrebbero colpito gli agenti presenti sul posto con calci,
pugni e lanciato contro di loro diversi oggetti.
Comportamenti che avrebbero determinato la segnalazione di
33 attivisti con le accuse, a vario titolo, di manifestazione
non preavvisata al questore di Bologna, resistenza aggravata a
pubblico ufficiale, lesioni aggravate in danno del personale
della della Digos di Bologna e dei reparti mobili, lancio di
oggetti pericolosi, violenza privata in danno di privati
cittadini, interruzione di pubblico servizio, danneggiamenti
aggravati, anche a seguito di incendio, travisamento e
istigazione a delinquere.
Al termine degli sgomberi, 11 uomini delle forze dell'ordine
- personale della Digos tra cui un dirigente e operatori del
reparto mobile - avevano fatto ricorso a cure mediche.
Alcuni degli attivisti dei collettivi segnalati all'autorità
giudiziaria, infine sarebbero anche tra i presenti ad altri
episodi come, da ultimo, l'occupazione dei binari della stazione
di Bologna, durante una manifestazione pro-Palestina con il
temporaneo blocco della circolazione ferroviaria.
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