Ha aggredito e picchiato il
nipote, colpevole secondo lo zio di avere mandato a monte il
matrimonio combinato che lui e la moglie avevano deciso per la
figlia, una ragazzina di 15 anni. Il cugino ha avvisato i
servizi sociali, che l'hanno tolta alla famiglia e affidata a
una comunità per minori. E' la vicenda avvenuta in un paese del
Bolognese e scoperta dai carabinieri, che hanno arrestato un
40enne, finito ai domiciliari con applicazione del braccialetto
elettronico per i reati di atti persecutori e lesioni personali.
L'aggressione da cui è partita l'indagine è avvenuta lo
scorso 24 aprile in un supermercato di Zola Predosa, dove si
trovavano il nipote 20enne dell'indagato insieme alla fidanzata.
Lo zio e la moglie li hanno raggiunti e, davanti a cassieri e
altri clienti, hanno cominciato a picchiarli, facendoli finire
al pronto soccorso con traumi cranici, contusioni varie e 8
giorni di prognosi. Lo stesso 40enne aveva filmato la scena con
il telefonino e pubblicato su un social network il video del
pestaggio. Un gesto fatto dall'uomo forse a scopo dimostrativo,
per fare sapere a tutti di averla fatta pagare al nipote.
Quel video gli si è però ritorto contro, quando gli
investigatori hanno cominciato a indagare sull'aggressione,
scoprendone il retroscena: si era trattato di una rappresaglia
nei confronti del nipote e della fidanzata, ritenuti
responsabili di essersi intromessi nel matrimonio combinato tra
la figlia 15enne e un coetaneo, facendolo saltare. Era stata
probabilmente la stessa ragazzina a confidare al cugino di non
volersi sposare con il giovane scelto dalla famiglia. Lo stesso
cugino ha deciso di aiutarla e ha raccontato tutto ai servizi
sociali, che sono intervenuti togliendo la minore alla famiglia.
Il padre della ragazza ora è ai domiciliari e lei al sicuro in
una comunità.
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