Dopo il Comune di Bologna, anche
la Camera del Lavoro Metropolitana Cgil "espone da oggi la
bandiera Palestinese fino a che non si otterrà il cessate il
fuoco a Gaza". L'iniziativa è nata dopo che "negli ultimi tre
giorni l'esercito israeliano è entrato in quella che era stata
dichiarata zona sicura dalle forze di occupazione" a Rafah,
spiega la Cgil, "bombardando, causando incendi e trasformandola
in un mare di orrore". Azione portata a termine nonostante "la
Corte internazionale di giustizia avesse intimato Israele di
arrestare le operazioni".
"In questi ormai otto mesi avevamo già visto purtroppo
tutto: avevamo espresso la totale e netta condanna del massacro
compiuto da Hamas lo scorso 7 ottobre nei confronti di tanti
civili israeliani inermi; così come abbiamo assistito sbigottiti
alla catastrofe prodotta a Gaza dalla reazione del Governo di
Netanyahu. Israele deve fermarsi!
Tutta la comunità internazionale deve mobilitarsi per
ottenere il cessate il fuoco", è l'appello del sindacato che
invita "dopo la decisione di tre paesi europei, Spagna, Irlanda
e Norvegia, di riconoscere formalmente lo Stato di Palestina"
anche l'Italia e altri Paesi a "percorrere la medesima strada".
"Ma prima serve il cessate il fuoco, la fine di questo orrore,
la liberazione di tutti gli ostaggi e dei prigionieri - si legge
nella nota - .Fino a che ciò non avverrà la Cgil di Bologna
esporrà la bandiera Palestinese dalle proprie finestre, insieme
a quella della pace presente sulle proprie facciate. Continuerà
a mobilitarsi, come avvenuto in tutti questi mesi, per fermare
questo come gli altri conflitti in atto, insieme alle reti dei
movimenti pacifisti" La prossima settima partirà anche il primo
carico di aiuti umanitari, finanziati attraverso la raccolta
fondi straordinaria della campagna nazionale "Cgil per Gaza".
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