Un filo di sabbia unisce i
Saharawi al pianeta Terra. Su questo filo cammina, in bilico, il
futuro di un popolo dal destino sospeso tra la guerra e il
deserto, alla ricerca di un'indipendenza negata. Il documentario
"Il filo di sabbia", di Tommaso Valente, racconta le
testimonianze di chi è stato nei campi rifugiati a svolgere
missioni umanitarie e delle persone che hanno incontrato nel
deserto dell'Hammada, il più inospitale al mondo: ogni giorno si
lotta per il presente nella speranza di un futuro che non arriva
mai.
In uscita in primavera, sarà proiettato in anteprima al
Cinema Galliera di Bologna, domenica 14 aprile alle 21.30. La
proiezione è il compimento di un lungo percorso che ha visto,
parallelamente allo sviluppo dei progetti umanitari di Cisp,
Nexus Emilia Romagna e Rete Tifariti in collaborazione con la
Regione Emilia-Romagna, l'uscita di un libro e un crowdfunding
che ha trovato la partecipazione di 101 finanziatori. La
produzione esecutiva è stata affidata all'associazione Instant
Documentary Aps che, negli anni, ha esplorato diverse forme di
racconto documentaristico sulla vita nei campi e la storia dei
Saharawi.
Il racconto ricostruisce come, con gli aiuti esterni della
cooperazione, si estrae l'acqua dal deserto per fare degli orti,
si fanno delle vere e proprie startup per l'imprenditoria
femminile, si sostengono programmi educativi, alimentari,
progetti nelle scuole, con i disabili, si organizza
l'accoglienza di nuovi profughi in arrivo dai territori di
guerra nel Sahara Occidentale, ma tutto intorno sembra un
pianeta alieno, continuamente alla ricerca di mettersi in
contatto con il resto del mondo.
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