(di Agnese Ferrara)
Definire 'green' o 'amico
dell'ambiente' un prodotto cosmetico può non bastare a renderlo
sostenibile nella realtà. Slogan e definizioni vanno supportate
da prove e documentazioni che attestino il reale impegno dei
brand sul fronte del rispetto ambientale. Per fare chiarezza e
per combattere il ricorrente fenomeno del greenwashing a livello
mondiale vengono in aiuto le più recenti strategie e regole
messe in atto da Cosmetica Italia, associazione nazionale delle
imprese della cosmesi, presentate il 22 marzo in occasione del
convegno 'cosmetici green: progettare e comunicare la
sostenibilità' coordinato dall'area tecnico normativa
dell'associazione e svolto in occasione di Cosmoprof Worldwide
in corso alla fiera di Bologna.
"La sostenibilità è un imperativo e tema strategico per il
settore cosmetico - ha spiegato Benedetto Lavino, presidente di
Cosmetica Italia. - Il fatturato dei cosmetici a connotazione
naturale e sostenibile cresce in modo evidente ed è ora pari al
25% del mercato, superando i 3,1 miliardi di euro nell'ultimo
anno. La sostenibilità vale per il 58% del segmento e il suo
peso è cresciuto dell'8% nel 2023. I consumatori chiedono di
essere aggiornati e informati ed è fondamentale che le aziende
comunichino i propri valori e le caratteristiche dei loro
prodotti che includono principi di sostenibilità reali e
verificabili. I prodotti europei, quindi italiani, sono tra i
più regolamentati al mondo su questo fronte".
Ha precisato Vincenzo Guggino, segretario generale Iap
(Istituto dell'autodisciplina pubblicitaria): "In attesa della
più stringente direttiva europea specifica sui 'green claims',
ancora in corso di definizione, già la norma Ue del 2024/825 e
l'articolo 12 del codice di autoregolamentazione Iap definiscono
chiaramente che qualsiasi slogan ambientale debba essere
supportato da prove scientifiche fondate e pertinenti. Non si
possono usare definizioni generiche del tipo 'amico per
l'ambiente' se non si dimostra e claim e loghi relativi vanno
approvati dagli enti riconosciuti".
"I consumatori non dovrebbero limitarsi a guardare se un
prodotto è green o biologico. Il processo di sostenibilità è una
strategia globale che può essere conosciuta meglio e che si
estende a tutta la filiera, dall'origine delle materie prime ai
processi di produzione, alla scelta del packaging ai bilanci e
al rispetto dei lavoratori", ha sottolineato Gian Andrea
Positano, responsabile centro studi di Cosmetica Italia.
Al convegno sono state presentate anche le iniziative
intraprese dal comparto europeo delle industrie della cosmesi
afferenti al gruppo Cosmetic Europe e che includono i principi
del 'Commit for our planet' , progetto volto a valutare
l'impronta ambientale sul clima, packaging e consumo delle
risorse naturali del settore beauty e del gruppo 'Eco beauty
score consortium', consorzio che riunisce oltre 70 aziende ed
associazioni nella realizzazione di un sistema comune per
valutare l'impatto ambientale dei prodotti cosmetici con un
sistema a punteggio.
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