Nel 2023 il valore aggiunto della Città metropolitana di Bologna è cresciuto dell'1,1%. L'indicatore, l'analogo a livello locale del Pil, posiziona la provincia al tredicesimo posto in Italia per tasso di crescita. È quanto emerge dalle stime rilasciate da Prometeia ed elaborate da Unioncamere Emilia-Romagna e dalla Camera di commercio di Bologna.
In un contesto di rallentamento dell'economia mondiale (+3%), la performance delle Due Torri è migliore di quelle dell'Eurozona e dell'Italia (entrambe al +0,7%). Bologna dovrebbe mantenersi sopra la media nazionale anche nel 2024 e nel 2025 quando, se le previsioni saranno confermate, sarà rispettivamente la seconda e la terza provincia italiana per tasso di crescita del valore aggiunto (+1% e +1,3%, contro una crescita italiana dello 0,4% e dello 0,9%). Se l'economia del territorio nel 2023 ha registrato un andamento positivo lo deve ai servizi, che hanno segnato un balzo del 2,8% mentre gli altri comparti sono in negativo. Le costruzioni, complice lo stop agli incentivi edilizi, perdono il 2%, mentre l'industria cede l'1,7%. Pesante il prezzo dell'alluvione per l'agricoltura: -6,5%. Nel prossimo biennio il valore aggiunto dei servizi rallenterà, ma quello dell'industria tornerà in territorio positivo. Le costruzioni sono attese in forte sofferenza (-4,6% nel 2024 e -2,8% nel 2025) e resterà in territorio negativo anche l'agricoltura (-2,2% e -1,3%).
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