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Nas a Forlì, indagini su 800 dosi di vaccino perse per guasto

covid

Nas a Forlì, indagini su 800 dosi di vaccino perse per guasto

Sopralluogo, prime ipotesi indicano errore umano

BOLOGNA, 16 gennaio 2021, 14:46

di Stefania Passarella

ANSACheck

© ANSA/EPA

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Mentre i fari sono puntati sulla tempistica per le consegne di vaccini anti-Covid di Pfizer-BioNTech, l'arrivo in Italia delle prime 47mila fiale del siero prodotto da Moderna è "macchiato" da un incidente in Romagna che ne manda in fumo ben 800 dosi. "Colpa" di un guasto a un frigorifero dell'ospedale di Forlì e di un allarme probabilmente ignorato sulla cui catena di responsabilità la Procura ha aperto un fascicolo e ha affidato le indagini ai Carabinieri del comando forlivese e del Nas di Bologna che, dopo sopralluoghi, hanno sequestrato frigo e dosi ormai inutilizzabili.

L'incidente di Forlì è avvenuto all'ospedale Morgagni Pierantoni giovedì notte (14 gennaio) ed è stato stato segnalato venerdì sera (15 gennaio) dalla stessa Ausl Romagna, che ha subito parlato di "fatto grave" e avviato un'indagine interna per accertarne responsabilità. Secondo quanto finora ricostruito dalla Ausl sarebbe avvenuto questo: all'operatore notturno dell'ospedale, che presidia una serie di allarmi, arriva, ma non sarebbe stata "capita", la segnalazione di un guasto da un frigo-congelatore della farmacia al cui interno erano conservate 1500 dosi di vaccino Moderna, a -20 gradi. L'allarme vero e proprio scatta al mattino di venerdì, quando l'operatore di farmacia arriva sul posto di lavoro e sente il 'beep' dal frigo che indica che qualcosa non va.

Grazie al sistema di rilevazione interna della temperatura si capisce che non tutto è perduto e parte una corsa last minute a salvare quante più dosi di vaccino, in sicurezza. Per una buona parte, 700 di 1.500, si è potuto procedere a una somministrazione d'urgenza, attingendo da liste di operatori e personale avente diritto al vaccino: 510 dosi in Romagna e 190 spedite a Bologna. Per le restanti 800 dosi non si è fatto in tempo: superato il tempo massimo di scongelamento (il siero Moderna ha una durata di 12 ore a temperatura compresa tra 8 e 25 gradi).

Dato che le dosi Moderna erano destinate alla fase successiva della campagna vaccinale, quella per over 80 tra marzo e aprile, la somministrazione d'urgenza è stata decisa dopo la rassicurazione della Regione sull'arrivo di altre dosi in tempo per il richiamo relativo, a 28 giorni. L'assessore regionale alla Salute Raffaele Donini ha definito "sconcertante" l'accaduto.

Il guasto inoltre sarebbe stato doppio: il frigorifero-congelatore, del 2019 e sottoposto a controlli l'8 gennaio 2021, non si sarebbe semplicemente spento, ma per "una anomalia in corso di verifica anche da parte del costruttore", la "temperatura interna è aumentata più velocemente" e questo ha portato a un deperimento delle dosi più veloce del normale. Anche su questi aspetti si concentrano i rilievi e gli accertamenti dei carabinieri che indagano coordinati dalla Procura di Forlì, titolare del fascicolo Federica Messina.

L'ipotesi di reato più plausibile, in attesa che si chiarisca l'accaduto, al momento pare l'omissione di atti d'ufficio a carico di uno o più responsabili dei sistemi di controllo e sicurezza della struttura sanitaria ospedaliera. Un caso ben diverso da quelli che nei giorni scorsi hanno indotto i Nas ad accertamenti in Emilia: a Modena dove pur di salvare sei dosi di vaccino Pfizer erano stati chiamati parenti di operatori sanitari, violando il protocollo, e a Reggio Emilia dove era stato diffuso impropriamente il link per prenotarsi ai vaccini, utilizzabile anche da chi in questa fase non ne avrebbe diritto.

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