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Sequestro di persona a Bologna, ridotte 4 pene in appello

Sequestro di persona a Bologna, ridotte 4 pene in appello

In primo grado otto anni, in secondo sconto di alcuni mesi

BOLOGNA, 17 dicembre 2020, 10:59

Redazione ANSA

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Piazza dei Tribunali a Bologna, Corte appello e procura generale - RIPRODUZIONE RISERVATA

Piazza dei Tribunali a Bologna, Corte appello e procura generale - RIPRODUZIONE RISERVATA
Piazza dei Tribunali a Bologna, Corte appello e procura generale - RIPRODUZIONE RISERVATA

La Corte di assise di appello di Bologna ha condannato, riducendo le pene, quattro persone imputate per un sequestro di persona a scopo di estorsione avvenuto a metà settembre 2018.
    La vittima, un 63enne di Roma, non aveva mai denunciato l'accaduto alle forze dell'ordine. Dopo averlo attirato a Bologna con uno stratagemma, i quattro, di origine lombarda aveva ricostruito la squadra mobile che a dicembre 2018 eseguì i fermi, lo avevano caricato a forza su un'auto e, sotto la minaccia di una pistola, portato in un appartamento a Milano per reclamare la restituzione di un vecchio debito, legato a una truffa.
    La vicenda emerse grazie alla segnalazione di due testimoni che avevano assistito alla scena, in piazza XX settembre.
    In primo grado il gup Rita Zaccariello li condannò tutti a otto anni, riconoscendo l'attenuante della lieve entità.
    In appello la pena è stata ridotta a sette anni e cinque mesi per Mattia Vitellaro, assolto dall'accusa di indebito utilizzo di carta di credito (difeso dall'avvocato Antonio Abbondanza).
    Per gli altri, Nicola Uva e Domenico Fellaco, difesi dall'avvocato Daniele Carra, e Cristian Santaniello, difeso dall'avvocato Robert Venturi, la pena è stata rideterminata in sette anni e otto mesi; per quest'ultimo è stata esclusa la continuazione.
   

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