Tradurre la fotografia da strumento
di pura constatazione a strumento critico, di denuncia ma anche
di riflessione, utile ad una presa di coscienza di quello che è
la società italiana in pieno boom economico. Bianco e nero,
aspetti ostentati ma anche culture e umanità rimosse, vite
condotte all'insegna della differenza, della non omologazione,
della sofferenza come della spontaneità e della naturalezza. E'
'Figure contro. Fotografia della differenza', mostra in
programma dal 21 aprile al 30 settembre all'Abbazia di Valserena
a Parma, promossa dal Centro studi e comunicazione (Csac)
dell'Università di Parma e curata da Paolo Barbaro, Cristina
Casero e Claudia Cavatorta.
La mostra - con immagini di Giordano Bonora, Anna Candiani,
Carla Cerati, Mario Cresci, Uliano Lucas, Paola Mattioli e
Giuseppe Morandi - consente di 'vedere' come la fotografia,
soprattutto negli anni '70, abbia avuto un ruolo importante nel
sensibilizzare le coscienze intorno a questioni nascoste,
dimenticate, se non censurate.
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