Cresce, in Emilia-Romagna,
l'occupazione ma quello che avanza è anche il cosiddetto "lavoro
povero" che ruota intorno ai voucher, ai contratti a tempo
determinato, al part-time. E' quanto emerge dall''Osservatorio
dell'economia e del lavoro in Emilia-Romagna' stilato
dall'Ires-Cgil. Tra il secondo trimestre del 2015 e quello del
2016, gli occupati sono passati da 1.921.574 a 1.979.171 per una
crescita del 3% mentre il numero dei disoccupati è passato da
159.926 a 143.725 per un calo del 10,1%.
La media annua dei percettori mensili di voucher si è
attestata, nel 2015, a 36.147 unità contro le 25.308 del 2014. I
contratti a tempo determinato sono passati dal 14,1% del 2014 al
14,8% del 2015.
"Man mano che vengono meno gli sgravi fiscali e contributivi
concessi dal Governo nel 2015 - osserva il presidente dell'Ires
regionale, Giuliano Guietti - aumentano le Partite Iva, le
collaborazioni, i parasubordinati. C'è un fenomeno di
sostituzione che riguarda le parti di lavoro più deboli e più
fragili".
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