"In quattro righe di post sono
stato capace di far infuriare i due terzi dell'Italia. Ho
volutamente e pesantemente provocato tutte le categorie dei
benpensanti del nostro paese, dai partigiani agli islamici,
dagli omosessuali ai profughi. Tutti nominati nel modo più
politicamente scorretto possibile e condito, dulcis in fundo,
con una bella stoccata finale pure alla Costituzione. Credo che
di meglio, per punzecchiare, non potessi proprio fare". Lo
sostiene Francesco Minutillo, segretario di Fratelli d'Italia di
Forlì che è stato sospeso dal partito dopo aver, in un post su
Facebook, invocato il ripristino delle leggi razziali.
"Ovviamente - ha detto - la reazione del mio partito dimostra
che Fratelli d'Italia tutto è tranne che razzista o nostalgico.
Io stesso non lo sono: sono un padre di famiglia, un
professionista e nella mia vita non ho mai fatto del male
neppure ad una mosca. Tutto fuorché nazista o altro dunque. La
mattina della strage di Nizza, però, ho sentito il bisogno, nel
mio piccolo, di fare qualcosa. Io sono bravo a far imbestialire,
e credo di averlo fatto bene. Alla fine è emerso ciò che volevo:
delle semplici parole, peraltro contro il terrorismo, hanno
infastidito più del sangue di Nizza. A Forlì hanno abboccato
tutti: dal Sindaco, ai deputati del Pd e compagnia cantando fino
alla SinistraDem. Ebbene: dov'erano costoro la mattina di Nizza?
E' questo il dato sul quale vorrei che si riflettesse. Dobbiamo
smetterla con le chiacchiere e con il perbenismo di maniera".
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