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Strangolò e uccise la ex 'ma non voleva'

patologia sconosciuta innescò la morte

Strangolò e uccise la ex 'ma non voleva'

Decesso a Ravenna per patologia ignota, pena ridotta in appello.

RAVENNA, 10 luglio 2015, 09:28

Redazione ANSA

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Le aveva stretto il collo ma senza l'intenzione di ammazzarla. La corte d'Appello di Bologna ha stabilito che quello di Simona Adela Andro, la 35enne infermiera romena uccisa dall'ex fidanzato connazionale nel suo appartamento di Ravenna il 2 aprile del 2013, non era stato un omicidio volontario. Per questo per il muratore 47enne Valer Ispas Baciu, tutt'ora in carcere a Modena, il reato - come riportato dalla stampa locale - è stato derubricato in preterintenzionale e la condanna è passata dai 16 anni rimediati in abbreviato nel primo grado a 9 anni e quattro mesi. La Procura generale aveva invece chiesto la conferma dell'omicidio volontario, rideterminando la pena in 14 anni. Secondo le indagini dei carabinieri, il delitto era avvenuto verso le 5.30 quando Baciu, lasciato da oltre un anno dalla donna e in procinto di abbandonare l'appartamento tanto che aveva già le valigie pronte in corridoio, spinto dalla gelosia, aveva stretto il collo della donna a livello della carotide per un tempo tuttavia non sufficiente per uccidere una persona sana. Ma la 35enne soffriva di una patologia che nemmeno lei conosceva (la stenosi coronarica): si era così innescato un meccanismo che l'aveva portata alla morte. Lui, probabilmente ubriaco, l'aveva poi ricomposta sul letto, circondata di lumini e vegliata fino all'arrivo, alcune ore dopo, dei militari.

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